È bello. Voliamo attraverso le strade azzurre parlando con sincerità, come cittadini di Atene. Raphael è Socrate, che esibisce; il taxista è Alcibiade, che compra. Irwin è Zeus che osserva. Simon è Achille intenerito dappertutto. Io sono Priamo, e lamento la mia città bruciata e il figlio ucciso, e la desolazione della storia. Non sono timone d'Atene, sono Creso che piange la verità su un feretro in fiamme.
Nessuno ha mai dubitato del fatto che verità e politica siano in rapporti piuttosto cattivi l'una con l'altra e nessuno, che io sappia, ha mai annoverato la sincerità tra le virtù politiche. Le menzogne sono sempre state considerate dei necessari e legittimi strumenti non solo del mestiere del politico o del demagogo, ma anche di quello dello statista.
La gelosia è una battaglia persa, un sentimento inutile: certo quando si ama una persona è normale volerla tutta per sé, ma non bisogna lasciarsi sopraffare da questo impulso perché la gelosia può disgregare un legame sincero, che uno ha costruito negli anni, solo per una sorta di fobia.
Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.
Una cosa di cui sono sicuro e di cui io posso rispondere con sincerità, è che tutto ciò che le contingenze che potrebbero sorgere, ovunque mi trovi, non ci sarà il comunismo.
In me ogni affetto si verifica in superficie, ma con sincerità. Sono stato sempre attore, e sul serio. Ogni volta che ho amato ho finto di amare, e ho finto come me stesso.
Hemingway concepiva la sincerità come il supremo comandamento morale. Anche e innanzitutto nella scrittura, che non deve nascondere quello che l'uomo prova veramente.
Considero Mauro Bolognini un grandissimo regista: un uomo di rara sapienza professionale, di grandissimo gusto e cultura. Oltre che, per me personalmente, un amico sensibile e sincero.
Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici: bisognerebbe perciò utilizzare il loro biasimo per la conoscenza di se stessi, come una medicina amara.
Immaginiamo che qualcuno, per esperienza propria o perché glielo fanno notare gli altri, riconosca un grave difetto del proprio carattere e se ne rammarichi, proponendosi con fermezza e sincerità di migliorarsi e di liberarsene: ciò nonostante, alla prima occasione, quel difetto avrà di nuovo libero corso. Nuovo pentimento, nuovo proposito, nuova ricaduta.
Scrivere è un po' come fare i minatori di se stessi: si attinge a quello che si ha dentro, se si è sinceri non si bada al rischio di farsi crollare tutto addosso.