L'aria che respiriamo è corrotta. Non è la fine della Rivoluzione Arancione; è una diretta conseguenza della Rivoluzione Arancione. Una pulizia pubblica della società è in corso.
[La crisi dei rifiuti a Napoli e in Campania] È un grave problema, certo. Però quella spazzatura è soprattutto una metafora della modernità: quello che abbiamo dentro è là fuori. Non coltiviamo giardini perché in noi non c'è più pace, non c'è più bellezza. La spazzatura è lo specchio di una cultura che consuma, di una cultura crudele, agitata, cinica che produce spazzatura interiore, che si trasforma in tonnellate di spazzatura reale. La spazzatura l'abbiamo innanzitutto dentro di noi ed è dentro di noi che dovremmo fare pulizia.
Il tennis è uno sport pulito, facciamo moltissimi test antidoping: io ne faccio almeno venti allanno. Ma non devono essere uno show, qualcosa di clamoroso e plateale.
[Riferendosi alla Festa della Liberazione] Si dice che è una festa che dovrebbe unificare gli italiani. Ci sono dei connazionali con cui non mi sento unito; se in alcune parti d'Italia si può immaginare una propensione naturale alla pulizia etnica, io non mi sento unito. Se trovo un sindaco che immagina di dover punire dei bambini per stigmatizzare l'atteggiamento delle loro famiglie, io non mi sento unito a quel sindaco. Se c'è chi pensa che l'omofobia, il razzismo, la xenofobia, la mitologia negativa del diverso, siano ingredienti con cui convivere, io non mi sento di unirmi a chi pensa che l'intolleranza sia un fatto naturale.
Grazie per la neve che sta scendendo. Mi è sempre piaciuta, ma adesso mi sembra proprio puntuale. Tempestiva. Porta pulizia. Porta bianco. Costringe all'attenzione. Ai tempi lunghi. Lima rumori e colori. Lima le bave dei sensi. Ce n'è bisogno. Ancora per un po'.
Il disco "Io canto" è un omaggio vero, pulito, sincero ai cantautori italiani che ho cercato di re-interpretare arrangiando le canzoni a mio modo senza stravolgerle troppo.
Bisogna dire ai bambini quando una cosa inizia e quando una cosa finisce. Nei titoli di coda ho messo i nomi di tutti in ordine alfabetico, comprese le donne delle pulizie e il gatto degli studios, senza specificare quale ruolo abbiamo avuto nel film. I bambini se ne fregano di sapere chi ha fatto che cosa.
C'è stata una campagna mediatica davanti a milioni e milioni di spettatori in cui un magistrato, Luigi De Magistris, ha insinuato che Mastella è "nu delinquente". E lo ha fatto da Santoro davanti a milioni di italiani plaudenti che vogliono la pulizia morale, sputtanandolo oltre ogni limite plausibile in sua assenza. Con l'editorialista principe dell'Unità, Marco Travaglio, che scrive tutti i giorni questo bifolco, questo cafone, questo delinquente sul giornale pagato dai gruppi parlamentari del Pd!
Qualcuno ci critica per questi "particolari", i "lussi" non strettamente necessari alla sopravvivenza dei pazienti: le pareti affrescate nelle corsie pediatriche, la cura maniacale della pulizia, dei pavimenti lucidi, dei servizi igienici in cui si sente l'odore dei detersivi. Dicono che c'è sproporzione rispetto al livello del paese, alle devastazioni della guerra che segnano il territorio appena fuori il muro di cinta dell'ospedale. Ma perché? Costa poco di più mettere nel giardino bougainville, gerani e rose. E altalene. Costa poco e aiuta a guarire meglio. Sono sicuro che i nostri sostenitori, quelli che sottraggono cinquanta euro alla pensione, o che consegnano agli amici, come lista di nozze, il nostro numero di conto corrente postale, sono d'accordo con questa scelta.
Com'è bello giocare con la neve quando è pulita e bianca. Anche Gesù gioca volentieri con le anime dei bimbi quando sono bianche e pulite; ma se diventano sporche a Gesù non piacciono più.
C'è un uomo che vola.
Le braccia allargate, il volto proteso in avanti, le gambe dietro, distese, sembra davvero che stia volando, e invece precipita, cade. Sta cadendo lungo la tromba delle scale di un condominio di Padova. Tre piani, il secchio delle pulizie lassù, sul pianerottolo, perché quell'uomo ci lavora in quello stabile al numero 15 di piazza Insurrezione, il secchio delle pulizie lassù, una scarpa che è saltata via al primo piano e lui che cade, non vola, cade, sempre più veloce, verso il pavimento dell'atrio, e intanto urla in quel condominio silenzioso di prima mattina.
Quindici metri, tre piani, uno dopo l'altro, e poi il tonfo sul pavimento, e l'altra scarpa che vola via, lontano.
La moglie lo troverà qualche ora dopo, nel vano dell'ascensore.
Morto.
[Su Bruce Springsteen] Non ha mai fatto le cose che la maggior parte delle rockstar fanno. È diventato ricco e famoso, ma non si è mai trovato in imbarazzo con tutto questo successo. Nessun arresto per droga, nessuna pulizia del sangue in Svizzera. E la cosa più importante è che non gioca nemmeno a golf! Nessuna acconciatura strana, nemmeno negli anni '80. Niente vestitini nei videoclip, parti cinematografiche imbarazzanti, cuccioli di serpente o di scimmia. Nessuna mostra di suoi quadri. Nessuna lite pubblica. E non si è mai dato fuoco.