Quale altro paese ha avuto ventanni di fascismo, la guerra fredda con i morti per le strade, il terrorismo, Tangentopoli, 15 anni di berlusconismo, con lelemento permanente della mafia, delle stragi, di un grumo di oscurità?
È impossibile che tutto il castello accusatorio sia parto della fantasia (malata o remunerata) dei picciotti passati dalla piovra alla Giustizia. C'è chi mira a delegittimare i pentiti. Delegittimandoli, infatti, gli imputati dei processi di mafia si assicurano l'impunibilità. (parlando del processo di Palermo contro Giulio Andreotti)
Il valore personale finisce con l'essere il fattore più insignificante nel reperimento di un posto di lavoro, con conseguente frustrazione personale e cattivo funzionamento della società, dove solo per caso o pura combinazione è dato incontrare la persona giusta al posto giusto. Capiamo così perché in Italia la lotta alla mafia non sarà mai vinta, perché la mafia non è altro che la versione truculenta del costume diffuso, dove la parentela, la conoscenza, lo scambio di favori, in una parola, la rete "familistica" ha il sopravvento sul riconoscimento dei valori personali e sui diritti di cittadinanza.
[...] Non parenti di magistrati o poliziotti ma di giornalisti, medici, sindacalisti e albergatori. Gente normale e onesta, che poteva scegliere di farsi i fatti propri, ma che per senso civico ha detto no alla mafia e ha pagato questa scelta con la vita. A ispirarmi sono state le tante lapidi che invadono Palermo, spesso dedicate a persone di cui non conosciamo la storia. Ho provato a raccontare cosa c'è dietro queste targhe.
Adesso, mettiamo da parte per un attimo, il lato più drammatico di vivere in una città dove c'è la mafia, cioè: i morti uccisi.
Frasi sulla mafia
DiPif
I non siciliani faticano a capire cosa vuol dire crescere a contatto con la mafia. La gente ha l'idea del mafioso tipo Totò Riina. Invece i mafiosi erano anche Stefano Bontate: parlava francese, inglese e se l'avessimo incontrato sarebbe stato gentilissimo, un signore. Negli anni '70, a Palermo sugli omicidi di mafia si diceva: finché si scannano tra loro, non ci interessa. Se invece toccava a uno che in apparenza non c'entrava niente, la scusa era: l'hanno ammazzato per questioni di donne. Era un modo per campare, per non prendere coscienza.
Per me da bambino la mafia era lontana pur essendo dietro casa. Chissà quante volte ero vicino a un mafioso, senza saperlo. Giocavo a calcio di fronte alla casa dove Vito Ciancimino riceveva Provenzano: magari è arrivata qualche pallonata sulla sua macchina. Il rischio è abituarsi. Se il negozio vicino a scuola prende fuoco perché non pagano il pizzo, la prima volta fa impressione, la decima ti abitui. E invece bisogna scandalizzarsi: abituarsi significa rassegnarsi.
Frasi sui mafiosiFrasi sulla mafia
DiPif
[...] Darei un premio speciale a Silvio Berlusconi e al suo governo per la lotta alla mafia. Ha introdotto delle leggi che ci hanno consentito di sequestrare in tre anni moltissimi beni ai mafiosi. Siamo arrivati a quaranta miliardi di euro. Sotto altri come ad esempio una seria legge anti corruzione stiamo ancora aspettando.
La mafia al nord c'è, purtroppo, e purtroppo non l'abbiamo inventata noi, ma ce l'abbiamo in casa a Milano, a Como, a Monza, a Sondrio, a Genova, Vicenza. C'è, c'è arrivata. Controlla purtroppo appalti, inquina la vita pubblica. È evidente la Mafia, la Camorra e la 'Ndrangheta sono arrivate anche sotto casa mia ma non li ho voluti e la combatto con tutte le energie possibili e immaginabili. Accostare il nome, il buon nome, il lavoro della Lega a questa gentaglia è un insulto.
[Parlando della collusione tra Lega Nord e Mafia] Tanti difetti possiamo avere, ma non accetto e non ammetto che si accosti il nome della Lega alla malavita organizzata. Punto.
Frasi sulla mafia
DiMatteo Salvini
Garibaldi entrò a Napoli scortato dai mafiosi e dai camorristi. Per questo andrei a fucilarne il cadavere e non certo a celebrarlo. [...] Questi sono fatti storici, la gente deve sapere che Garibaldi pagò le pensioni alle mogli dei mafiosi. [...] È l'icona di Roma ladrona, un alleato della mafia. [...] Per la nostra gente l'unità d'Italia ricorda soprattutto le tasse, gli sprechi, le pensioni facili, tutta quella porcheria.
Nelle statistiche criminali relative alla Sicilia e nelle combinazioni del giuoco del lotto, tra corna e morti ammazzati si è istituito un più frequente rapporto. L'omicidio passionale si scopre subito: ed entra dunque nell'indice attivo della polizia; l'omicidio passionale si paga poco: ed entra perciò nell'indice attivo della mafia.
La contraddizione definisce Palermo. Pena antica e dolore nuovo, le pietre dei falansteri impastate di sangue ma anche di sudore onesto. La Mafia che distribuisce equamente lavoro e morte, soperchierìa e protezione.
La mafia antica, quella che sparava, era più pericolosa ma anche più facile da combattere; la mafia nuova è meno pericolosa, ma più difficile da combattere.
Bisogna rendersi conto che il panorama è cambiato: non soltanto per i colpi dati alla mafia, o perché ormai lo stragismo non era più utile rispetto agli interessi internazionali della mafia, ma anche per il fatto che progressivamente cala l'importanza della droga negli interessi di Cosa Nostra.
Non credo che l'assassinio di Kennedy sia stata una cospirazione vera e propria, quanto piuttosto un piano consensuale ad altissimo livello: i vari poteri costituiti - il governo, la mafia - hanno capito che sarebbe stato meglio per il Paese usare un personaggio come Lee Harvey Oswald in qualità di capro espiatorio, evitando di dare in pasto agli americani un boccone di carne avariata e marcia che non sarebbero stati certo in grado di mandar giù e di digerire. Ma la gente sa cosa è successo, e l'ombra di quell'evento incombe ancora su tutta l'America.
Può anche sembrare banale, ma se avessimo una occupazione legale garantita ai giovani, del cento per cento, probabilmente la mafia farebbe più fatica a reclutare manovalanza.
Capita spesso di sentire parlare di "vecchia mafia" e "nuova mafia". Non esiste la "vecchia mafia" e la "nuova mafia". Esiste la mafia, che però è cambiata nel tempo perché si è adattata ai cambiamenti dell'economia e della società in genere.
Il voto malavitoso condiziona e inquina la politica e le elezioni di metà del Paese. Nel 2001 Berlusconi vinse in Sicilia 61 collegi su 61. È comunque opinione che quel trionfo fu dovuto anche ai voti controllati dalla mafia. E ora il Cavaliere ritenta il colpo rilanciando il ponte di Messina, che sarebbe inevitabilmente una colossale pacchia per l'onorata società. Come insegna l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, fatturata metro per metro dalle cosche.
Un'affermazione del genere mi costa molto, ma se le istituzioni continuano nella loro politica di miopia nei confronti della mafia, temo che la loro assoluta mancanza di prestigio nelle terre in cui prospera la criminalità organizzata non farà che favorire sempre di più Cosa Nostra.
Perché rievoco questo episodio? Perché dimostra ancora una volta quanto siano abili, decisi, intelligenti i mafiosi, e quanta capacità e professionalità è necessaria per contrastare la violenza mafiosa. La mia grande preoccupazione è che la mafia riesca sempre a mantenere un vantaggio su di noi.
Frasi sui mafiosiFrasi sulla mafia
DiGiovanni Falcone
Lo stesso meccanismo di espulsione, praticamente, che si ritrova tra gli eschimesi e presso altri popoli che abbandonano i vecchi, i malati gravi, i feriti perché intralciano il loro cammino in una terra ostile, mettendo in pericolo la sopravvivenza di tutti. In un gruppo come la mafia, che deve difendersi dai nemici, chi è debole o malato deve essere eliminato.
La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione.
Bisogna rendersi conto che la mafia è un fenomeno terribilmente serio e grave, e che va combattuto non pretendendo l'eroismo di inermi cittadini, ma coinvolgendo nella lotta le forze migliori delle istituzioni.