La vista continua di persone sofferenti fa diminuire continuamente la compassione. Invece, si diventa tanto più sensibili al dolore degli altri quanto più si è capaci di partecipare alla loro gioia.
[...] L'insidia di un altro concetto, quello della cosiddetta "democrazia compassionevole", che sostituisce la benevolenza individuale e dei gruppi sociali alle strutture dello Stato-benessere, la carità al welfare e ai diritti. Com'è evidente, la beneficenza non ha bisogno della democrazia. Ma in democrazia, la solidarietà sociale ha bisogno di qualcosa di più della beneficenza. Insomma, la forma democratica pretende una sostanza democratica.
Qual è la differenza del mio cervello che mi separa dagli altri giocatori in questo gioco? In superficie potrebbe essere come uno schema o una sorta di truffa per me, per darmi una dannata compassione, ma questa è l'ultima cosa di cui ho bisogno.
Schnitzler è il tipico scrittore che fonde compassione e nichilismo in una visione desolata, in una cartella clinica della condizione umana in cui anche la storia e la politica appaiono maschere illusorie degli istinti e del destino. [dall'introduzione a Arthur Schnitzler, Al pappagallo verde]
Fare un forno, in teatro, vuol dire che non c'è nessuno. Quando facevo gli esauriti (quando ero esaurito io), dicevo: "Stasera è un bel forno!" Perché c'era la gente anche in piedi. Da soli è una ressa (come diceva Alberto Savino, "Due uomini fanno appena, oggi, una rissa" di questi tempi ormai in-drammatici e non più tragici). Io ho tanto disappreso. Non vi auguro di disapprendere tanto. Io applico quella agape schopenhaueriana - cioè quella compassione che non è cristiana, diciamo è più stoica, anzi è più gnostica, ecco - nei confronti della maggior parte di voi, meschini.
Un esiliato? Peccato! Qualcuno a Roma ti ha voluto male . E non aggiungeva altro, ma rimetteva in moto la sua cavalcatura, guardandomi con un sorriso di compassione fraterna.
È ridicolo. Pensiamo di essere i padroni delle nostre vite, e non è vero. Le uniche cose che possiamo controllare sono marginali, rispetto al resto. Ti fa ridere, altro che piangere, se solo riesci a vederti da una minima distanza. Ti fa venire voglia di muoverti, porca miseria, staccarti di dosso tutta questa lacca di autocompassione.
Devo essere grata alla generosità della vita con me, e l'aprirvi liberamente il mio cuore sia la mia preghiera di ringraziamento a Dio e il segno del mio affetto per voi tutti, sia allegria e consolazione, compassione e conciliazione, stimolo a non rassegnarsi alla perdita e al dolore, e che la mia felice felicità palesata in tutta la sua sfacciata fortuna possa riequilibrare il grado di sconforto di troppe esistenze.
Lo spirito dell'uomo non è morto. Continua a vivere in segreto... È giunto a credere che la compassione, sulla quale si devono basare tutte le filosofie morali, può raggiungere la massima estensione e profondità solo se riguarda tutti gli esseri viventi, e non solo gli esseri umani.