Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. Ma non c'è più.
È il ricordo che costituisce l'essere umano, che lo situa nella storia nella sua personale e in quella più grande del mondo che gli sta intorno e le parole sono le tracce che lasciamo dietro di noi.
Pensava che i ricordi erano come una roga tracciata nella polvere. Più indietro si andava più era difficile distinguerla. Finché non c'era che sabbia liscia e il buco nero del nulla da cui uno era uscito. In un certo senso i ricordi erano come la strada. Era lì, reale, tangibile. Ma la strada percorsa, la strada delle nove di mattina era lontana, indistinta.
L'immortalità è il ricordo che si lascia nella memoria degli uomini. Quest'idea spinge a grandi imprese. Meglio sarebbe non aver vissuto che non lasciare tracce della propria esistenza.
Il nostro amore non si muove | Testardo come un mulo | Vivo come il desiderio | Crudele come la memoria | Stupido come i rimpianti | Tenero come il ricordo | Freddo come il marmo | Bello come il giorno | Fragile come un bambino.
Dipinsi lanima su tela anonima
E mescolai la vodka con acqua tonica
E pranzai tardi allora della cena
E mi rivolsi al libro come a una persona
Guardai le tele con aria ironica
E mi giocai i ricordi provando il rischio
Poi di rinascere sotto le stelle
Dimenticai di colpo un passato folle
In un tempo piccolo.