Una rappresentazione grafica dei dati astratti dalle banche dati di ogni computer nel sistema umano. Complessità impensabile. Linee di luce variate nel nonspazio della mente, grappoli e costellazioni di dati. Come le luci della città che svaniscono.
Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi, è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti.
Ho fatto un sogno riguardante il Web... ed è un sogno diviso in due parti. Nella prima parte, il Web diventa un mezzo di gran lunga più potente per favorire la collaborazione tra i popoli. Ho sempre immaginato lo spazio dell'informazione come una cosa a cui tutti abbiano accesso immediato e intuitivo, non solo per navigare ma anche per creare. [...] Inoltre, il sogno della comunicazione diretta attraverso il sapere condiviso dev'essere possibile per gruppi di qualsiasi dimensione, gruppi che potranno interagire elettronicamente con la medesima facilità che facendolo di persona. Nella seconda parte del sogno, la collaborazione si allarga ai computer. Le macchine diventano capaci di analizzare tutti i dati sul Web, il contenuto, i link e le transazioni tra persone e computer. La "Rete Semantica" che dovrebbe renderlo possibile deve ancora nascere, ma quando l'avremo i meccanismi quotidiani di commercio, burocrazia e vita saranno gestiti da macchine che parleranno a macchine, lasciando che gli uomini pensino soltanto a fornire l'ispirazione e l'intuito. Finalmente, si materializzeranno quegli "agenti" intelligenti sognati per decenni. Questo Web comprensibile alle macchine si concretizzerà introducendo una serie di progressi tecnici e di adeguamenti sociali attualmente in fase di sviluppo.
Attualmente abbiamo una scrivania con varie cartelle e "applicazioni". Una di esse è il browser. Secondo questa impostazione, lo schermo è occupato dal mio computer locale, mentre tutta l'informazione accessibile nel resto del mondo è relegata in una sua piccola area o icona. È il mondo al contrario.
Bisogna imparare a stare da soli: senza telefonino, senza computer, senza musica, senza televisione, senza messaggini, senza giornali e riviste, almeno per un'ora o qualche ora al giorno. Imparare a pensare, da soli.
Per poter continuare ad usare i computer senza disonore, ho deciso di raccogliere un corpus di software libero in modo da andare avanti senza l'uso di alcun software che non sia libero. Mi sono dimesso dal laboratorio di Intelligenza Artificiale per togliere al MIT ogni scusa legale che mi impedisca di distribuire GNU.
Noi promuoviamo il software libero come questione etica e sociale. Gli utenti dei computer dovrebbero avere sempre la libertà di condividere e cambiare il software che usano. È sbagliato tentare di ostacolare qualcuno.
Mia moglie non ha età: viene dal nulla, viene dalla Bibbia, viene da un altro pianeta. Anchio vengo dal nulla ma sono ancora nel nulla. Lei è la mia connessione con il mondo: non comunico con nessuno, non ho telefono, non ho computer.
Un tempo esistevano domande per le quali non c'erano risposte. Oggi, all'epoca dei computer, ci sono molte risposte per le quali non abbiamo ancora pensato alle domande.
Nel Mali ho visto un computer nel municipio e uno in una scuola. Ma non c'è corrente elettrica per farlo funzionare. Poco male, dicono le agenzie per lo sviluppo, ci mettiamo un generatore. E i soldi per il carburante dove li trovano? Internet non è la risposta per ogni problema.
Certe persone ricordano il proprio passato in base alle auto che avevano o al lavoro che facevano o al posto in cui vivevano o alle ragazze con cui uscivano. I miei anni sono segnati dai computer.
L'hacker è una persona che è andata al di là dell'uso del computer per sopravvivere.
Frasi sui computer
DiLinus Torvalds
Dentro i confini del computer, sei tu il creatore. Controlli almeno potenzialmente tutto ciò che vi succede. Se sei abbastanza bravo, puoi essere un dio. Su piccola scala.
Qui [in occidente] avete ricchezze e libertà, ma non sento nessun senso di fede in questo. Avete così tanti computer, perché non li utilizzate per la ricerca dell'amore?
Ho concepito il Macintosh e inventato il nome in risposta alla mia convinzione che per raggiungere un'ampia diffusione, i computer del futuro dovessero essere disegnati dal punto di vista dell'utente.
Ogni giorno ricevo dagli editori uno o due libri con la preghiera di leggerli e riferire che cosa ne penso. Dopo una decina di pagine sono già in grado di dire se questi libri sono stati scritti con un computer o meno.
Non ho niente contro i computer. Il mio segretario li usa regolarmente e, anzi, sembra che siano di grande utilità per immagazzinare dati e raccogliere speciali informazioni. Ma per il lavoro di scrittura vera e propria sono troppo veloci, almeno per me.
Sono molto preoccupato riguardo ai videogiochi e ai giochi per computer. Nessuno vuole la censura o uno stato troppo ingerente. Ma l'industria ha delle responsabilità nei confronti della società e deve esercitarle.
Il computer è straordinario, perché non ci serve solo a memorizzare: ci serve anche a scrivere cose. C'e' un programma per scrivere facile fatto apposta che si chiama Word, che è proprio un gioco da ragazzini, da children. Lo dice anche la canzone "We are the word, we are the children".
Avevo chiamato Bestia il mio computer, e lui mi ridicolizzava con insulti, improperi, mi chiamava Crapa pelata. Io uso un Macintosh, e mi terrorizzava: appena facevo una cazzata, aveva l'icona di una bomba con la miccia accesa e diceva: grave errore, irreversibile, compromette il sistema, e bisognava immediatamente fare qualcosa. Era vero terrorismo!