Da molti anni desideravo scrivere dei Finzi-Contini di Micòl e di Alberto, del professor Ermanno e della signora Olga e di quanti altri abitavano o come me frequentavano la casa di corso Ercole I d'Este, a Ferrara, poco prima che scoppiasse l'ultima guerra. Ma l'impulso, la spinta a farlo veramente, li ebbi soltanto un anno fa, una domenica d'aprile del 1957.
Sotto i mezzi di coercizioni peculiarmente moderni quali l'istruzione e la coscrizione obbligatoria, vi sono aree pacifiche talmente ampie, che tutti quanti possono essere d'accordo sulla guerra. A quel tempo [nel Medioevo] gli uomini erano in disaccordo perfino sulla guerra; e la pace poteva scoppiare dappertutto.
Dietro il nostro cervello v'era una vampa o uno scoppio di sorpresa per la nostra stessa esistenza: scopo della vita artistica e spirituale era di scavare questa sommersa alba di meraviglia, cosicché un uomo seduto su una sedia potesse comprendere all'improvviso di essere veramente vivo, ed essere felice.
Ogni volta che ero in camerino per conto mio, mi piaceva suonare un po' di blues per me stesso. Una notte, Bob Aisley, il bassista, entrò e mi disse: "Sai, Gary, dovremmo fare un album blues. Potrebbe essere la cosa più grande che tu abbia mai fatto". Io scoppiai a ridere e anche lui scoppiò a ridere. Ma l'ho fatto, e aveva ragione.
Il nostro peggior nemico è oggi la vile paura, manovrata da politici senza coscienza [...] Questi cacciatori di comunisti! Sanno veramente cos'è il comunismo? Ponete loro la domanda. La loro risposta vi farà scoppiare in una risata. Sanno cos'è la democrazia? Chiedeteglielo, e poi mettevi a piangere.
[Sulla lavorazione del pluripremiato film Accadde una notte] Ho lavorato in fretta e senza farmi scoppiare il cervello, un po' come Julius Boros giocava a golf. Raggiungevo la palla, la colpivo, mi facevo una bella risata e andavo avanti senza perdere l'andatura.
Ma un'altra grande forza spiegava allora le sue ali | parole che dicevano "gli uomini son tutti uguali" | e contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via | la bomba proletaria e illuminava l'aria la fiaccola dell'anarchia!
In questi ultimi tempi Roma si è dilatata, distorta, arricchita. Gli scandali vi scoppiano con la violenza dei temporali d'estate, la gente vive all'aperto, si annusa, si studia, invade le trattorie, i cinema, le strade, lascia le sue automobili in quelle stesse piazze che una volta ci incantavano per il loro nitore architettonico e che adesso sembrano garages.
Lo scoppio di una guerra è innanzitutto lo scoppio di due masse. [ ] L'entusiasmo con cui gli uomini accolgono una dichiarazione di tal fatta ha la sua radice nella vigliaccheria del singolo di fronte alla morte. [ ] Il peggio che possa capitare agli uomini in guerra e cioè morire insieme risparmia loro la morte individuale che essi temono più di tutto.
No, tu non puoi lamentarti che ti senti male | che ti scoppia la testa e non ce la fai più a guidare | ma non farci ridere a dire che anche un camionista ogni tanto si deve riposare, perché a un camionista non ti puoi paragonare | tu sei un cantautore.
Se anche il mondo dovesse esplodere, mi troverai qui. Anche se dovesse scoppiare una guerra mondiali, tu mi troverai qui. Anche se dovesse diffondersi dappetutto un'epidemia mortale, tu mi troverai qui a portare sfiga.
Un altro mio «collega» pieno di problemi era Peter Sellers. Girare con lui era esilarante: dovevi trattenerti per non scoppiare dal ridere. Nella vita era un essere cupo, tragico.
Sembrava più bella che mai. una bionda tiziano che scoppiava di vita; il naso un po' troppo brutto, un po' troppo grosso, ma una volta che ci avevi fatto l'abitudine, finivi per amare anche quello. sentiva il cuore che ticchettava come una bomba ad orologeria in uno sgabuzzino vuoto. era come se qualcuno gli avesse scodellato via le budella e che solo il cuore si trovasse al solito posto, a gemer vuoto.
[Sui pericoli della bolla di Internet] Non mi piace vedere questo tipo di attività. Alla fine, se questa bolla scoppiasse, penso che la gente sarà lasciata con il cerino in mano e non voglio essere lì intorno a quando succederà.
Durante la seconda guerra in Cecenia, scoppiata nel 1999, mi nascondevo dai soldati federali russi ma grazie ad alcuni intermediari di fiducia riuscivo comunque a stabilire dei contatti segreti con le singole persone. In questo modo proteggevo i miei informatori.
Vorrei prima di tutto si definisse esattamente, una volta per tutte, la parola terrorismo. Quando ammazzano D'Antona e Biagi o quando mandano il pacco esplosivo che scoppi in faccia al povero carabiniere, io, onestamente, cerco di dare una definizione alla parola: è terrorismo bello e buono. Ma quando c'è un esercito occupante dentro una nazione, qual è la sottile linea di demarcazione fra azione terroristica e azione bellica? Se non ci chiariamo questi punti, è difficile combattere il terrorismo.
Così come oggi parliamo delle ingombranti macchine da scrivere, dei telefoni a disco o delle televisioni che oltre a non aver il telecomando erano in bianco e nero, forse tra vent'anni parleremo dei motori a scoppio con lo stesso stupore scambiandoci battute tipo: "Ma ti ricordi quando bruciavamo il petrolio per far funzionare le nostre auto?!"
Il 30 novembre del 1994 ero in navigazione sulla Achille Lauro, al largo della Somalia, scoppiò un incendio che tre giorni più tardi, il 2 dicembre ne causò l'affondamento. Ho visto affondare per sempre lultimo transatlantico con tutta la bellezza blu delle sue ciminiere.