La filosofia, quanto più si avvicina all'oggetto concreto e quanto più presume dal suo potere conoscitivo concreto, tanto più si troverà a includere, consapevolmente o meno, dati teologici.
Se in Euripide l'uomo non è in grado che di interpretare teologicamente il suo stato più estremo di esautorazione e di perdizione gli dèi ne sono causa l'uomo è allora chiamato in questa tenebra senza vie di uscita a cercare una "sortita" attingendo dai tesori più segreti del suo proprio cuore.
Nello spazio drammatico che Cristo ha aperto, soggetti spirituali creati possono diventare personaggi teologici, coagonisti del teodramma.
Frasi sulla teologia
DiHans Urs von Balthasar
Tutta la teologia della Chiesa [...] se non è espressione della carità vissuta, non sa né di cosa parla (la rivelazione) né che cosa espone facendo un uso tanto abbondante di erudizione.
Frasi sulla teologia
DiHans Urs von Balthasar
Il fondamento globale si trova in una teologia della croce tradotta nella vita.
Frasi sulla teologia
DiHans Urs von Balthasar
I quattro sensi scritturistici celebrano una loro nascosta risurrezione nella teologia odierna: infatti il senso letterale pare come quello da far emergere in quantostorico-critico; quello spirituale in quanto kerigmatico, quello tropologico in quanto esistenziale e quello anagogico come l'escatologico.
Non si può dire quale delle due, quella che molto più tardi fu chiamata "teologia" o quella che ancor più avanti ricevette il nome di "spiritualità", sia stata prima sulla scena nella visione biblica. La realtà originaria, che si mantiene immutata dagli inizi della storia di Israele fino ai più tardi scritti del Nuovo Testamento, è quel duplice impegno di Dio per l'uomo e dell'uomo per Dio, che si chiama "patto" e che poggia sulla iniziativa unilaterale di Dio formulata nel suo appello e nella sua promessa ad Abramo (d'altronde con l'immediata assunzione di lui al servizio di Dio.
Karol Wojtyla ha cercato il dialogo con le religioni del mondo, ma contemporaneamente ha disprezzato le religioni non cristiane definendole "forme deficitarie di fede". In occasione dei suoi viaggi o "preghiere di pace", il Papa ha radunato con piacere attorno a sé dignitari di altre chiese e religioni. Non vi erano tuttavia molte tracce reali della sua preghiera teologica. Anzi, il Papa si è presentato in sostanza come un "missionario" di vecchio stampo.
La fisica, la matematica e la teologia hanno costituito il tripode sul quale è venuta a poggiarsi la fiducia degli iniziati ma per me, che non posso più credere in queste cose, dove troverà sostegno la mia speranza? Ecco la mia tragedia. Quanta tristezza vi è nel profondo delle cose?
Il Renouvier - filosofo assai noto nel passato secolo - immaginò che Dio avesse creato un mondo perfetto e che gli uomini, stolti e perversi, l'abbiano ridotto come ora si vede. Fantasia poco persuadente e molto irriverente ma che oggi - scendendo dall'ordine teologico a quello storico - appare meno fantastica che a prima vista non sia.
Nella chiesa orientale alcuni teologi moderni, tra i quali Berdiaef, hanno proclamato che la figura dell'uomo è coeva di quella di Dio, in quanto la Seconda Persona, cioè Cristo, ha sempre avuto in sé l'immagine umana, ed è anzi l'uomo perfetto ab aeterno. Ma questo non vuol dire che il genere umano al quale apparteniamo non abbia avuto principio e non sia il frutto di un atto creativo.
Frasi sulla teologia
DiGiovanni Papini
Il suo Dio è il Dio del filosofo, la natura di Spinoza, da lui stesso definita: Deus in rebus. La distinzione dei due lumi, della natura umana e della grazia superinfusa, della ragione e della fede, della filosofia e della teologia era antica; e può dirsi uno dei luoghi comuni della Scolastica. Ma in Bruno, che scalza la trascendenza su cui si fondava quella filosofia medievale che poteva servire la teologia; in Galileo, che distrugge il geocentrismo così congruo con le imperfette idee teistiche e teologiche che il Cristianesimo aveva ereditate dal Vecchio Testamento e dalla filosofia aristotelica, la distinzione acquista valore profondamente diverso; e delle due verità, l'una della ragione e l'altra della fede, [Giordano] Bruno filosofo ne riconosce una sola, la prima.
Anche la filosofia del Bruno [Giordano] presupponeva e svolgeva il concetto dell'immanenza del divino nella natura e nell'uomo; e intanto non negava il principio speculativo della teologia cristiana, della trascendenza di Dio.
Frasi sulla teologia
DiGiovanni Gentile
Ed i teologi credono ed ammettono e predicano su colui che per sé può compiere ogni cosa, ma che non era in grado di curare quelli che non avevano fede in lui, e l'esauriente spiegazione di simile impotenza va riportata all'immaginazione, che egli non fu in grado di ligare; i famigliari, infatti, cui la sua modesta origine ed educazione erano note, spregiavano ed irridevano il medico e il profeta: di qui il proverbio Nessun profeta è riconosciuto nella sua terra.
Parlando cristianamente e secondo la teologia e che ogni fidel cristiano e catolico deve creder, ho in effetti dubitato circa il nome di persona del Figliuolo e del Spirito santo, non intendendo queste due persone distinte dal Padre se non nella maniera che ho detto de sopra, parlando filosoficamente.
Frasi sulla teologia
DiGiordano Bruno
L'ateismo drammatico che, peraltro, ha sollecitato persino una "teologia della morte di Dio" è ormai quasi del tutto scomparso. Ciò che al massimo sopravvive sono gli sberleffi sarcastici di certi atei di moda, alla Odifreddi, Onfray, Hitchens, tanto per distribuirne i nomi secondo le principali aree linguistiche.
La teologia speculativa ci minaccia con una contrapposizione tra dottrina esoterica e dottrina essoterica, per nulla conforme alle parole di Cristo, il quale vuole che tutti siano istruiti da Dio.
Non ho l'onore di essere un teologo, ma ho la fortuna di essere un cristiano ed ho l'ambizione di mettere tutte le mie forze e tutto il mio cuore al servizio della verità. [Al termine di una lezione alla Sorbona]
Piove. È uno stillicidio
senza tonfi
di motorette o strilli
di bambini.
Piove
da un cielo che non ha
nuvole.
Piove
sul nulla che si fa
in queste ore di sciopero
generale.
Piove
sulla tua tomba
a San Felice
a Ema
e la terra non trema
perché non c'è terremoto
né guerra.
Piove
non sulla favola bella
di lontane stagioni,
ma sulla cartella
esattoriale,
piove sugli ossi di seppia
e sulla greppia nazionale.
Piove
sulla Gazzetta Ufficiale
qui dal balcone aperto,
piove sul Parlamento,
piove su via Solferino,
piove senza che il vento
smuova le carte.
Piove
in assenza di ermione
se Dio vuole,
piove perché l'assenza
è universale
e se la terra non trema
è perché Arcetri a lei
non l'ha ordinato.
Piove sui nuovi epistemi
del primate adue piedi,
sull'uomo indiato, sul cielo
ominizzato, sul ceffo
dei teologi in tuta
o paludati,
piove sul progresso
della contestazione,
piove sui work in regress,
piove
sui cipressi malati
del cimitero, sgocciola
sulla pubblica opinione.
Piove ma dove appari
non è acqua né atmosfera,
piove perché se non sei
è solo la mancanza
e può affogare.
Direi piuttosto cosa è Marx per me. Non è stato, resta una delle fonti più importanti del mio pensiero e della mia ispirazione. Oggi è molto difficile parlare di Marx, perché pochi pensatori sono stati così manipolati, soprattutto da coloro che si autodefiniscono marxisti, dunque soprattutto i comunisti. In Russia non si conosce quasi Marx. L'ho notato, io stesso. Una volta ho partecipato ad una riunione a cui erano presenti alcuni esperti russi... i corifei: di Marx ne sapevano quanto un prete di campagna sa di teologia medioevale. Del resto non può essere diversamente, perché in un sistema come quello russo Marx deve essere ucciso per poter vivere.
Voglio sapere molte cose, e dunque ho rispetto per la scienza. Ma non ne sarò mai schiavo, così come in altri tempi non sarei stato schiavo della teologia.
Quali sono i requisiti fondamentali affinché un'ideologia possa essere considerata una religione? Assicurare, credere, convertire. Le religioni assicurano la salvezza, credono in una determinata teologia e convertono i non credenti.
Privato del suo mantello teologico Gesù diventa una figura più affascinante, perché più drammatica, più fragile, una figura da amare, che si capisce molto meglio senza fede.
Sto ora componendo un trattato sul mio modo di vedere intorno alla Scrittura. A far ciò mi spingono: 1. i pregiudizi dei teologi; so, infatti, che essi costituiscono il massimo ostacolo allo studio della filosofia: mi sforzo dunque di metterli in luce e di liberare la mente dei più prudenti; 2. l'opinione che di me ha il popolo, che non cessa di accusamri di ateismo, e che sono costretto per quanto possibile a respingere; 3. la libertà di filosofare e di dire ciò che pensiamo: libertà che desidero difendere con ogni mezzo e che qui è impedita in qualunque modo dall'eccessiva autorità dei predicatori e dalla loro insolenza.