Eccoti, Cajo, in Roma. Io qui non visto | Entrai protetto dalla notte amica. | Oh patria mia, fa cor, chè Gracco è teco. | Tutto tace d'intorno, e in alto sonno | Dalle cure del dì prendon riposo | Gli operosi plebei. Oh buoni, oh veri, | Soli Romani! Il vostro sonno è dolce, | Perché fatica lo condisce; è puro, | Perché rimorso a intorbidar nol viene. | Tra il fumo delle mense ebbri frattanto | Gavazzano i patrizi, gli assassini | Del mio caro fratello; o veramente, | Chiusi in congrega tenebrosa, i vili | Stan la mia morte macchinando, e ceppi | Alla romana libertà; né sanno | Qual tremendo nemico è sopraggiunto.
Sento che sto per entrare nel riposo [...]. Ma sento soprattutto che sta per cominciare la mia missione, la mia missione di fare amare il buon Dio come l'amo io, di comunicare la mia piccola via alle anime. Se il buon Dio esaudirà i miei desideri, il mio cielo scorrerà sulla terra sino alla fine del mondo. Sì, voglio passare il mio cielo e fare del bene sulla terra. Ciò non è impossibile, perché gli Angeli, pur restando immersi nella visione beatifica, vegliano su di noi. Non potrò godere del riposo finché ci saranno anime da salvare.
L'anima se ne sta smarrita per la stranezza della sua condizione e, non sapendo che fare, smania e fuor di sé non trova sonno di notte né riposo di giorno, ma corre, anela là dove spera di poter rimirare colui che possiede la bellezza. E appena l'ha riguardato, invasa dall'onda del desiderio amoroso, le si sciolgono i canali ostruiti: essa prende respiro, si riposa delle trafitture e degli affanni, e di nuovo gode, per il momento almeno, questo soavissimo piacere. [...] Perché, oltre a venerare colui che possiede la bellezza, ha scoperto in lui l'unico medico dei suoi dolorosi affanni. Questo patimento dell'anima, mio bell'amico a cui sto parlando, è ciò che gli uomini chiamano amore.
Per la più parte degli uomini ecco una formola di sapiente economia vitale: lavoro riproduttivo, lavoro vegetativo o riposo della volontà, lavoro intellettuale, lavoro muscolare, e così da capo.
Paradiso per industriali | lassù i cavalieri del lavoro | diventano cavalieri del riposo | e giocano a bocce contenti | con le teste dei loro concorrenti
Simón Bolívar, padre della nostra Patria e guida della nostra Rivoluzione, giurò di non dare riposo alle sue braccia, né dare riposo alla sua anima, fino a vedere l'America libera. Noi non daremo riposo alle nostre braccia, né riposo alla nostra anima fino a quando non sarà salva l'umanità.
Se un uomo riposa troppo, e troppo presto, la chiamiamo morte. Ma per l'Uomo, non esistono né riposo né fine. Deve spingersi sempre avanti, passando di conquista in conquista: prima questo angusto globo e tutti i suoi oceani e continenti, poi tutte le leggi della mente e della materia che ne limitano la natura. E poi i pianeti sopra di lui e, infine, le stelle, slanciandosi attraverso le vaste distese dello spazio. E quando avrà conquistato tutto il profondo spazio, e tutti i misteri del tempo, ebbene sarà ancora all'inizio.
[...] nun è vvero mica | Che ppe ubbidí cce vò ttanta pazienza. | È un gran riposo all'omo l'ubbidienza; | E ppe cquesto in ner monno è ccusí antica. | Ma ssentite, ch'Iddio ve bbenedica, | Che bbella verità: er Zovrano penza, | E er zúddito esiguissce; e in conzeguenza | Oggnuno fa ppe ssé mmezza fatica. | [...] Un essempio e ffinisco. Ar teatrino | Chi la sostiè la parte ppiú ssudata? | Dite, er burattinaro o er burattino?
[da L'ubbidienza]
Quando il diavolo di Goethe dice: "se non mi fossi riservata la fiamma non avrei nulla per me" mentisce come sempre. Neppure la fiamma appartiene all'eterno Diseredato. Come Dio s'è riservato, tra i giorni, quello del riposo e tra i liquori della vita il sangue Egli ha preso per sé, tra gli elementi, l'amorosa tremendità del fuoco.
Le strade sono piene del rumore dei taxi e delle automobili, dovuto non all'attività, ma al riposo umano. Ci sarebbe meno trambusto se ci fosse più attività: se la gente semplicemente andasse a piedi. Il nostro mondo sarebbe più silenzioso se fosse più energico.
Ho conosciuto i dubbi del secolo presente, ma tutta la mia vita mi ha convinto che non c'è riposo per lo spirito e per il cuore se non nella Chiesa e sotto la sua Autorità.
Buoni amici, andiamo ai campi... Dopo una piccola passeggiata e vicino al tuo perdono, Penso dormirò, non c'è cosa più dolce. Nessun destino è più dolce di quello di dormire. Sono un sogno di un riposo benedetto, Camminiamo, e ascoltiamo l'allodola. (Epitaffio)
Questa serata che avrei voluto eludere, finisce per pesarmi in modo strano. Mentre il tempo passa, e il giorno sta per chiudersi ed io lo vorrei diggià morto, ci sono uomini che in esso hanno riposto ogni speranza, ogni amore, le forze estreme. Ci sono uomini agonizzanti, altri che temono una scadenza e vorrebbero che domani non arrivasse mai; altri ancora per i quali domani spunterà come un rimorso. Certi sono sfiniti e questa notte non sarà mai abbastanza lunga per dargli tutto il riposo che occorre. Ed io, che ho buttato la mia giornata, con che diritto oso invocare il domani?