Tatiana è l'amica mia grassa, tarmente grassa che si se veste de blu, fa notte.
Frasi sul blu
DiGabriele Cirilli
[Sull'abolizione delle auto blu] Un dirigente pubblico che guadagna 650.000 euro all'anno, se non può permettersi di acquistare una bella automobile con il proprio guadagno, significa che è troppo avaro, oppure stupido, oppure è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure.
[Dichiarazione falsa diffusasi rapidamente in rete nel luglio 2012]
Capelli corti generale ci parlò all'Università | dei fratelli tute blu che seppellirono le asce | ma non fumammo con lui non era venuto in pace | e a un dio fatti il culo non credere mai.
Io di notte non dormo più | io dagli occhi vedo blu | e di certo non sei tu a descrivermi Gesù | In Italia nord e sud fa la croce all'ovest e all'est | e ti fottono con un test | una vita di merda | E di stress.
Quello che veramente ami rimane,
il resto è scorie
Quello che veramente ami non ti sarà strappato
Quello che veramente ami è la tua vera eredità
Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
o a nessuno?
Prima venne il visibile, quindi il palpabile
Elisio, sebbene fosse nelle dimore dinferno,
Quello che veramente ami e la tua vera eredita
La formica e un centauro nel suo mondo di draghi.
Strappa da te la vanità, non fu luomo
A creare il coraggio, o lordine, o la grazia,
Strappa da te la vanità, ti dico strappala
Impara dal mondo verde quale sia il tuo luogo
Nella misura dellinvenzione, o nella vera abilità dellartefice,
Strappa da te la vanità,
Paquin strappala!
Il casco verde ha vinto la tua eleganza.
Dominati, e gli altri ti sopporteranno
Strappa da te la vanità
Sei un cane bastonato sotto la grandine,
Una pica rigonfia in uno spasimo di sole,
Metà nero metà bianco
Né distingui unala da una coda
Strappa da te la vanità
Come son meschini i tuoi rancori
Nutriti di falsità.
Strappa da te la vanità,
Avido di distruggere, avaro di carità,
Strappa da te la vanità,
Ti dico strappala.
Ma avere fatto in luogo di non avere fatto
questa non è vanità. Avere, con discrezione, bussato
Perché un Blunt aprisse
Aver raccolto dal vento una tradizione viva
o da un bellocchio antico la fiamma inviolata
Questa non è vanità.
Qui lerrore è in ciò che non si è fatto, nella diffidenza che fece esitare.
C'era una volta un uomo, che avea belle case e belle ville, vasellame d'oro e d'argento, mobili ricamati, carrozze tutte dorate; ma per disgrazia quest'uomo avea la barba blu; e ciò lo rendeva così brutto e terribile, che non c'era donna o ragazza che non scappasse in vederlo. (Barbablù)
Ordinai un altro giro di drink. Alzò il bicchiere e mi fissò mentre beveva un sorso. Aveva gli occhi blu e quel blu mi entrò nel profondo e lì restò. Ero ipnotizzato. Uscii da me stesso e mi tuffai in quel blu.
[da Scrivo poesie solo per portarmi a letto le ragazze]
Veneriamo un dio onnipotente negli stati blu (democratici) e non amiamo che gli agenti federali ficchino il naso nelle nostre biblioteche negli stati rossi (repubblicani). Prepariamo il campionato di basket negli stati blu e abbiamo amici gay negli stati rossi. Alcuni patrioti si sono opposti alla guerra in Iraq e alcuni patrioti l'hanno sostenuta. Siamo un solo popolo, abbiamo tutti prestato giuramento di fedeltà alla bandiera, difendiamo tutto gli Stati uniti d'America.
Una sola figura, or ora, mi ha colpito: una donna bruna, elegante, vestita di seta a righe orizzontali bianche e nere, con un cappello di feltro blu discretamente fiorito nell'ombra della larga tesa. È passata rasentando la ringhiera alla quale mi appoggio ed è sparita dietro l'angolo del caffè, alla mia destra.
Ieri avevo un appuntamento importante per un colloquio di lavoro e quindi mi sono vestito per l'occasione: giacca blu, cravatta e camicia bianca. Completava il mio abbigliamento un'utile cartella di cuoio modello dirigente con scomparti a fisarmonica, per sistemare i vari documenti che avevo con me: un biglietto del tram e "La Gazzetta dello Sport".
[Sulla miniserie Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu] Nella fiction non si è parlato di cocaina; era molto presente in quegli anni e in quel giro dove Rino finì negli ultimi anni e fu anche responsabile della sua tragica fine. La storia ha ignorato il vero guaio di Rino, la cocaina.
Il 30 novembre del 1994 ero in navigazione sulla Achille Lauro, al largo della Somalia, scoppiò un incendio che tre giorni più tardi, il 2 dicembre ne causò l'affondamento. Ho visto affondare per sempre lultimo transatlantico con tutta la bellezza blu delle sue ciminiere.
Posa la penna, piega il foglio, lo infila in una busta. Si alza, prende dal suo baule una scatola di mogano, solleva il coperchio, ci lascia cadere dentro la lettera, aperta e senza indirizzo. Nella scatola ci sono centinaia di buste uguali. Aperte e senza indirizzo. Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle –Ti aspettavo. Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni –i giorni, gli istanti– che quell'uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell'uomo –Tu sei matto. E per sempre lo amerà.
Ero in piazza Navona, il cuore della città. A un certo punto vedo spuntare, prima a destra e poi a sinistra, quattro ceffi che non promettevano niente di buono. Questi ti fanno blu, mi sono detto. Per fortuna, arrivato a pochi passi da me, uno dei ceffi mi riconosce: "Albe' - grida - Albertone bello, ma dove cavolo vai a quest'ora di notte?". E rimettendo in tasca qualcosa, che poteva essere una pistola o un coltello, mi dà una gran botta sulla spalla. Così fanno anche gli altri manigoldi. "Andiamo a bere qualcosa!" dice uno coi baffi. "No, grazie - mi difendo - ho un gran mal di testa, fate finta che ho accettato". Qualche volta anche i teppisti hanno un'anima. Ma fino a quando?
È segretamente, gravemente, che si sono spogliate le nostre contadine feconde che hanno partorito la nostra razza; in fondo alle vaste stanze oscure, accanto ai grandi letti sopraelevati come troni, dietro la tenda di cretonne blu, che, da secoli, chiude l'alcova contadina.