Di solito i premi li regalo ad amici e parenti. Non sono attaccato al premio in sé ma sono molto grato quando ne ricevo, sono una prova del fatto che ho lavorato bene.
Ho sempre pensato a come farmi rimpiangere quando non ci sarò più. Perciò mi sono preparata da sola un regalo di immortalità. Ho finanziato il restauro della Madonna del libro custodita nel museo Poldi Pezzoli di Milano, dipinta da Sandro Botticelli 500 anni fa. Ora durerà per altri 500 anni. In un mondo in cui dopo cinque minuti tutto finisce, ho voluto qualcosa che rimanesse. Lho fatto per ricordare Annalisa [la figlia morta nel 1989].
Ogni volta che una storia finisce mi dicono "sei schiava del successo e rimarrai sola". Ma cosa ci posso fare se appena si presentano con un anello come regalo li mando al diavolo!
Penso che mettere al mondo un figlio debba partire dal semplice desiderio di volergli fare il regalo della vita. Ha a che fare con il dare, non con il costruire per se stessi. Cè da fare qualche rinuncia? È giusto che sia così.
Avevo cinque anni. Ogni domenica mattina, mi svegliavo molto presto per osservare le mani di mio padre muoversi in assoluta sicurezza tra fornelli, piatti e coltelli.
Il suo sorriso concesso nel descrivermi una ricetta, come un regalo speciale, ha sviluppato gradualmente oggi il modo di comunicare il mio lavoro, che trascende il puro tagliare, affettare, mantecare: quando cucino, mi diverto sul serio! Amo il mio lavoro.
Senza cultura e la relativa libertà che ne deriva, la società, anche se fosse perfetta, sarebbe una giungla. Ecco perché ogni autentica creazione è in realtà un regalo per il futuro.