La felicità non accompagna mai né la potenza né il genio né la bellezza, benché questi tre doni siano i più desiderati dalle creature umane. Eppure la felicità è uno dei sogni più comuni degli uomini e molti credono conseguirla attraverso quei tre beni che invece la fanno impossibile. E siccome la felicità può essere difficilmente ottenuta dai deformi, dagli imbecilli e dai deboli risulta chiaramente che la chasse au bonheur che, secondo Stendhal, era la grande occupazione della vita, equivale alla caccia del liocorno o della fenice.
Era la primavera, secondo le favole antiche, la stagione de' rinnovati o comincianti amori: e anche questa è leggenda. Gli uomini, più insaziabili delle bestie, non hanno più, e forse non hanno mai avuto, una sola stagione per la cocenza dell'amore. E semmmai l'hanno trasferita all'incandescente estate: già l'antichissimo Esiodo aveva notato che nell'agosto son più lascive le donne. Ma tutti i mesi, per l'uomo, sono ugualmente propizi, tanto più che l'amore entusiasmo, l'amore passione, l'amore pazzia, ai quali si riferivano i poeti e i trattati di Eros, vanno velocemente scomparendo dagli animi e dai costumi dei nostri popoli inciviliti fino all'imbecillità e oltre.
L'imbecillità dei filosofi "profondi" è così immensa che è superata soltanto dall'infinita misericordia di Dio.
Frasi sugli imbecilli e sull'imbecillità
DiGiovanni Papini
Ho lottato, è già tanto, ho creduto nella mia vittoria. È già qualcosa essere arrivati fin qui: non aver temuto morire, l'aver preferito coraggiosa morte a vita da imbecille.
In virtù dei mezzi meccanici vi è consentito di spostare i vostri imbecilli non solo di città in città, da provincia a provincia, ma da nazione a nazione, da continente, perfino, a continente.
Solidamente radicata al proprio terreno natale come un banco di mitili allo scoglio, la colonia degli imbecilli può essere ritenuta innocua e perfino capace di fornire allo stato e all'industria un prezioso materiale. L'imbecille è innanzitutto abitudinario e vive di partito preso.
Frasi sugli imbecilli e sull'imbecillità
DiGeorges Bernanos
Sono quasi soltanto le classi medie a fornire l'esemplare tipo dell'imbecille.
Frasi sugli imbecilli e sull'imbecillità
DiGeorges Bernanos
L'ottimista è un imbecille felice, il pessimista un imbecille infelice.
Il poveretto di Jakie [John Elkann] non perde mai tempo di ricordare agli italiani che è un imbecille. È uno che appartiene a una famiglia che ha distrutto una quantità industriale di posti di lavoro e di conseguenza la speranza di molti giovani... Uno che si permette di dire che i ragazzi stanno a casa perché non hanno voglia di lavorare perché il lavoro c'è, è un imbecille.
[L'Espresso.it, 15 febbraio 2014]
Gli americani spendono molto, da noi si spende soprattutto per le fiction. E poi i risultati li vediamo. Probabilmente si pensa che il pubblico italiano sia composto da imbecilli. La rovina del cinema italiano sono proprio le fiction. Sono girati da registi che non fanno cinema e lo si capisce anche da come parlano e da come fanno le riprese.
L'imbecillità rappresenta, ahinoi, una risorsa utile per il sistema: se non ci fossero tanti imbecilli in giro non sarebbe così facile trovare un furbone che li seduce. Ecco perché un imbecille è molto più pericoloso di un mascalzone.
Cass era la più giovane e la più bella di 5 sorelle. Cass era la più bella ragazza di tutta la città. Mezzindiana, aveva un corpo stranamente flessuoso, focoso era e come di serpente, con due occhi che proprio ci dicevano. Cass era fuoco fluido in movimento. Era come uno spirito incastrato in una forma che però non riusciva a contenerlo. I capelli neri e lunghi, i capelli di seta, si muovevano ondeggiando e vorticando come il corpo volteggiava. Lo spirito, o alle stelle o giù ai calcagni. Non c'era via di mezzo, per Cass. C'era anche chi diceva ch'era pazza. Gli imbecilli lo dicevano. Gli imbecilli non potevano capirla.
Lorenzaccio è quel gesto che nel suo compiersi si disapprova. Disapprova l'agire. E la storia medicea, dispensata, non sa di fatto stipare questo suo (?) enigma eroico; ha subìto e glorificato di peggio, questa Storia. Ma le cose son due: o la Storia, e il suo culto imbecille, è una immaginaria redazione esemplare delle infinite possibilità estromesse dalla arbitraria arroganza dei 'fatti' accaduti (infinità degli eventi abortiti); o è, comunque, un inventario di fatti senza artefici, generati, cioè, dall'incoscienza dei rispettivi attori (perché si dia un'azione è necessario un vuoto della memoria) che nella esecuzione del progetto, sospesi al vuoto del loro sogno, così a lungo perseguito e sfinito, dementi, quel progetto stesso smarrirono, (de)realizzandolo in pieno.
Ce n'era uno [un personaggio Disney] che non riuscivo a sopportare: Pippo. [...] Pippo è semplicemente un imbecille: non ho mai capito cosa ci sia da ridere in un imbecille.
La terribile imbecillità atomica che chiuderà il mondo - padrona, signora dello spazio e del tempo. Distruzione del Futuro e del Passato: la terribile imbecillità atomica: gemella del Presente...Poveri noi - che cosa possiamo fare contro questa terribile padrona? Trafughiamole la nostra vita – ma dove? Su, presto, un capestro – e là dove andremo non ci seguirete più, voi imbecilli.
Lintelletto non è una grandezza estensiva bensì intensiva: perciò un solo individuo può tranquillamente opporsi a diecimila imbecilli, e unassemblea di mille imbecilli non fa una persona intelligente.
Se la qualità della società si potesse sostituire con la quantità, metterebbe conto vivere nel gran mondo: purtroppo invece cento imbecilli messi in un mucchio non danno ancora un uomo intelligente.