Non è dai soldi che si misura il vero valore di un film, specie se ne prendi pochi come nel mio caso. Chiedo scusa al maestro Benigni: quando a Hollywood si rincoglioniranno e mi daranno tre Oscar allora si potrà dire che l'ho superato.
Mia madre mi ha convinto a inseguire ciò che volevo, a fuggire da un paesino sperduto dellAfrica. In casa non cera la tv, e nella città più vicina non cera nemmeno un cinema. Laggiù Hollywood era una leggenda, non un quartiere di Los Angeles. Nonostante questo isolamento mia madre è stata capace di insegnarmi il coraggio. Mi ha regalato uno spirito indipendente. Ha reso possibile il mio, anzi, il nostro, viaggio.
Arrivai a Los Angeles poco più che ventenne. Avevo già vissuto a Milano e a New York, dove era andata a studiare danza. Quasi subito ottenni una parte in "Two Days in the Valley". Dovevo guidare l'auto lungo il Sunset. Per me quel viale era leggendario, ma anche spaventoso. Avevo sempre timore di attraversare le sue immense carreggiate. Comunque allepoca io non sapevo quanto sarei rimasta a Hollywood: oggi è la mia casa e di Los Angeles amo molte cose. E a dire la verità ne detesto molte altre.
Allungai una mano, aprii il libro verso la metà e cominciai a leggere Guerra e Pace di Tolstoj. Niente di nuovo. Era ancora un brutto libro.
[Gabbia di matti appena fuori di Hollywood]
A Milano andavo al Nepentha e all'Hollywood e mi fa ridere pensare che quest'estate [2010] la polizia ci abbia trovato della cocaina. Ma ci hanno messo vent'anni a scoprirla?
Il vino hollywoodiano si è imposto nel mondo anche per la ragione ovvia che è di matrice americana. Puoi inventarti tutte le ragioni raffinate che vuoi, ma alla fine, se vuoi capire come mai oggi nello Yemen bevono vino hollywoodiano, e in Sudafrica producono vino hollywoodiano e perfino nelle Langhe lo fanno, la risposta più semplice è: perché la cultura americana è la cultura dell'impero. E l'impero è ovunque, anche nelle Langhe.
Con quella lingua Parker ha contribuito significativamente a imporre a livello planetario l'amore per il vino hollywoodiano: non in malafede, gli piaceva davvero, e lo disse: in un modo che la gente poteva capire.
Altro evento. Il successo del vino hollywoodiano nasce anche da una rivoluzione linguistica. Fino a venti anni fa a parlare di vino, a giudicarlo, erano per lo più inglesi, o tutt'al più europei.