Addio mia fantasia!
Addio cara compagna, caro amore
Me ne vado via e non so dove,
O verso quale sorte, e chi sa se mai più ti rivedrò,
Così ti dico addio, mia fantasia.
Ora per la mia fine lasciami pensare al passato per un momento;
Il più lento e il più debole battito ,dell'orologio è in me,
L'uscita, la sera, e subito il soffio del cuore si ferma.
A lungo abbiamo vissuto, goduto, ci siamo accarezzati;
Che delizia ora la separazione - addio mia Fantasia.
Malgrado questo, non farmi aver troppa fretta,
Assai a lungo abbiamo vissuto, dormito, ci siamo purificati, ci siamo fusi in uno;
Allora se noi moriamo, moriremo insieme, (si, rimarremo uno,)
Se andiamo in qualsiasi luogo, andremo insieme incontro a ciò che avverrà.
Forse staremo meglio e saremo più allegri e impareremo qualche cosa,
Forse sei tu stessa che ora veramente mi conduci verso i veri canti, (Chi lo sa?)
Forse sei tu la sfera mortale che realmente distrugge, riduce così - ora finalmente,
Addio, e Salve! mia Fantasia.
Carissimo. Sono certa che sto impazzendo di nuovo. Sono certa che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. Comincio a sentire voci e non riesco a concentrarmi. Quindi faccio quella che mi sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la più grande felicità possibile. Sei stato in ogni senso tutto quello che un uomo poteva essere. So che ti sto rovinando la vita. So che senza di me potresti lavorare e lo farai, lo so... Vedi non riesco neanche a scrivere degnamente queste righe... Voglio dirti che devo a te tutta la felicità della mia vita. Sei stato infinitamente paziente con me. E incredibilmente buono. Tutto mi ha abbandonata tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinare la tua vita. Non credo che due persone avrebbero potuto essere più felici di quanto lo siamo stati noi. (Lettera di addio al marito)
Senz'addii m'hai lasciato e senza pianti;
devo di ciò accorarmi?
Tu non piangevi perché avevi tanti,
tanti baci da darmi.
Durano sì certe amorose intese
quanto una vita e più.
Io so un amore che ha durato un mese,
e vero amore fu.
Andare via lontano a cercare un altro mondo, | dire addio al cortile, andarsene sognando. | E poi mille strade grigie come il fumo, | in un mondo di luci sentirsi nessuno. | Saltare cent'anni in un giorno solo, | dai carri dei campi agli aerei del cielo. | E non capirci niente e aver voglia di | tornare da te.
Ho lasciato scuole e posti senza nemmeno sapere che li stavo lasciando. È una cosa che odio. Che l'addio sia triste o brutto non me ne importa niente, ma quando lascio un posto mi piace saperlo, che lo sto lasciando. Se no, ti senti ancora peggio.
Questo è il nostro ultimo addio | Odio sentire che l'amore tra noi due finisca | Ma è finito | Ascolta solo queste parole e poi me ne andrò | Mi hai dato qualcosa in più per cui vivere | Molto più di quanto tu possa immaginare.
Che cos'è quella sensazione quando ci si allontana dalle persone e loro restano sulla pianura finché le si vede appena come macchioline che si disperdono?...È il mondo troppo vasto che ci sovrasta, ed è l'addio. Ma noi puntiamo avanti verso la prossima pazzesca avventura sotto i cieli.
Nessuno osa dire addio ad un'abitudine. Molti suicidi si son fermati sulla soglia della morte per il ricordo del caffè dove vanno tutte le sere a fare la loro partita a domino.
C'era una stella sola e limpida nel cielo colore di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati.
I miei affetti sono qui. Io sono napoletano, né potrei senza grave rammarico dirigere parole d'addio ai miei amatissimi popoli, ai miei compatrioti. Qualunque sarà il mio destino, prospero od avverso, serberò sempre per essi forti ed ammirevoli rimembranze. Raccomando loro la concordia, la pace, la santità dei doveri cittadini. Che uno smodato zelo per la mia Corona non diventi fonte di turbolenze. Sia che per le sorti della presente guerra io ritorni in breve fra voi, o in ogni altro tempo in cui piacerà alla giustizia di Dio restituirmi al trono dei miei maggiori, fatto più splendido dalle libere istituzioni di cui l'ho irrevocabilmente circondato, quello che imploro da ora è di rivedere i miei popoli concordi, forti e felici.
A farci stare in palpiti sono le favolose circostanze del dramma, quale non abbiamo finora conosciuto che nei libri e nei film di fantascienza? È la durata enorme dell'incertezza, che sembra doversi prolungare per giorni interi? È la spaventosa distanza che ci separa dai tre, librati in un mondo paurosamente straniero e nemico, per noi pressoché inconcepibile? È l'interrotto colloquio fra la Terra e la temeraria navicella che potrebbe trasformarsi in sepolcro, per cui rabbrividiamo al dubbio di dover ascoltare la spietata progressione di un addio?
Il trono d'Amore non era con loro ma - ben sopra ogni vento ardente di benvenuto e di addio - lui sedeva, in boschetti immoti di cui quelli non sognano; benché Verità preveda il cuore di Amore, e Speranza lo preannunci, e Fama sia desiderabile in virtù di Amore, e Gioventù sia cara, e Vita sia dolce ad Amore.
Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.
Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno un padre, un amore, qualcuno capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume immaginarlo, inventarlo e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio. Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente, umano. Basterebbe la fantasia di qualcuno un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare. Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.
Addio mio piccolo signore, che sognavi i treni e sapevi dov'era l'infinito; tutto quel che c'era io l'ho visto, guardando te. E sonostata ovunque, stando con te.