Bisogna credere per forza che l'uomo abbia voluto vivere in società, dato che la società esiste; però, da quando esiste, l'uomo usa buona parte della sua energia e della sua astuzia per lottare contro di essa.
Molti lasciano declinare prematuramente la propria energia vitale e diminuire la capacità produttiva semplicemente per paura della morte. Eliminando tale paura, prolungano di valore la loro esistenza.
La bellezza sta a contrappeso dello sforzo e lo riscatta. Riuscire a portare bene il carico assegnato, reggere il peso risparmiando energia: ecco lo stile.
A lungo termine l'Umanità avrà bisogno di sorgenti di energia alternative a quelle fossili. In tale quadro, il ricorso al nucleare, oltre che al solare, sembra assolutamente inevitabile.
Certamente il paradiso è qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno, però non dobbiamo immaginarcelo in modo antropomorfico. [...] Ritengo che non si possa certo escludere la possibilità di un'esistenza al di fuori dello spazio e del tempo, della massa, delle energie e delle cariche. Nel paradiso può esserci tutto fuorché questo.
La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri... E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri. Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili, di finire alla mercé di chi ci sta di fronte. Non ci esponiamo mai. Perché ci manca la forza di essere uomini, quella che ci fa accettare i nostri limiti, che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto. Io amo la semplicità che si accompagna con lumiltà. Mi piacciono i barboni. Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne lanima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì cè verità, lì cè dolcezza, lì cè sensibilità, lì cè ancora amore.