[Su Enzo Baldoni] Già ieri abbiamo scritto: un uomo della sua età, moglie e due figli a carico, avrebbe fatto meglio a farsi consigliare da Alpitour, anziché dal Diario, la località dove trascorrere vacanze sia pure estreme (si dice così?). Evidentemente, da buon giornalista della domenica egli ha preferito cedere all'impulso delle proprie passioni insane per l'Iraq piuttosto che adattarsi al senso comune.
Quando posso spendere per i miei genitori, o fare un bel regalo ai nonni, e magari comprargli una macchina e vedo la felicità nei loro occhi, o porto gli amici in vacanza e li vedo felici e non mi sento colpevole di aver speso i miei soldi. Ma quando sto a casa e bevo il tè allo stile russo, non c'è denaro che possa darmi la felicità di quei momenti. I miei genitori mi hanno insegnato ad essere contenta di quanto si ha, ma anche ad essere molto ambiziosi, e quindi a cercare di ottenere di più, e a rispettare il denaro.
Una volta incontrai questi occhiali bianchi, mi piacquero, avevano un'aria di vacanza che mi apparteneva, quando li ho ricercati non li ho più trovati allora sono andata in una fabbrica e ho chiesto: "al minimo quanti me ne potete fare?", hanno detto 5000. Da allora è stato un'amore per sempre.
Spesso la gente mi chiede quali sono i miei hobbies, cosa faccio per divertimento. Non riesco mai a pensare a nulla. Mi prendono dei grossi sensi di colpa all'idea di fare una vacanza; e mi sento molto a disagio se sto facendo qualcosa che non sia il mio lavoro. Il lavoro è vita per me, è l'unica ragione di vita; e in più ho anche la fede quasi religiosa che essere utili è tutto.
Erano adulti, una buona volta, in vacanza, e liberi di fare di testa loro. In capo a pochi anni, anche gente senza pretese si sarebbe comportata esattamente così. Ma per adesso, i tempi lo impedivano. Anche quando erano soli, migliaia di regole tacite continuavano a essere in vigore per Edward e Florence. Proprio perché erano adulti, non potevano abbandonarsi a gesti puerili come alzarsi da tavola snobbando piatti che qualcuno si era preso la briga di cucinare. Era ora di cena, no? E poi, essere infantili non era ancora onorevole, e neppure di moda.
Tatiana è l'amica mia grassa, tarmente grassa che quando è andata in vacanza in Sicilia e s'è buttata nel mare pe' fa' er bagno i geografi hanno detto: "cazzo a sardegna se sta a avvicinà
Tatiana è l'amica mia grassa, tarmente grassa che una volta siamo andati al mare, lei aveva una tuta azzurra tanto che l'oceano ha detto "oh finalmente un pò di vacanze per me"
Frasi sulle vacanze
DiGabriele Cirilli
Pieni gli alberghi a Tunisi, per le vacanze estive, a volte un temporale non ci faceva uscire.
Fratelli fiorentini, allora, black blocks in zona cinque, sette e nove. Lasciate perdere la due, che è tornata zia dalle vacanze e se quella non dorme mi fa una testa tanta.
Ho avuto incontri straordinari, come Visconti, burbero e dolcissimo. Come Herbert Ross, per cui ho fatto la Karsavina nel film Nijnsky. O come Peter Ustinov, con cui ho girato Le ballerine. E la Cederna, e Manzù. E il magnifico Eduardo. In un galà in suo onore, a Viareggio, interpretai Filumena Marturano, proprio il ruolo di Titina, e lui mi mandò un biglietto con su scritto: "ora posso chiamarti sorella". Ricordo il fascino e l'ironia di De Sica. Voleva affidarmi ne La vacanza il ruolo che poi fece la Bolkan. E rammento le estati con Montale, a Forte dei Marmi. Ci si trovava ogni giorno tra persone come Henry Moore, Marino Marini, Guttuso. Montale disegnava sempre: il mare, le Apuane... Usava tutto, dal vino al rossetto. Mi dedicò una bellissima poesia: La danzatrice stanca. No, io a settant'anni non mi sento affatto stanca. E sono quello che sono anche grazie a loro.
Uno dei sintomi dell'arrivo di un esaurimento nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente importante. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro.
Il professionista dell'informazione si prende una vacanza salgariana. Internet come i mari della Malesia, pieni di pirati, misteriosi gorghi e belle prigioniere.
Venire in Italia, lo scorso anno per ricevere il premio Scanno è stata un'esperienza felicissima.
[...] Quei giorni trascorsi a ridere circondata dai miei amati amici italiani, le parole del mio caro Dario Argento:"Che bella mano che hai, me la vorrei portare a casa!". La bellezza al di là di qualsiasi immaginazione del Vaticano visitato di notte durante un giro in macchina.
Giornate così intense non capitano spesso nella vita. Giornate di una felicità intensa, concentrata. Ed è inseguendo quel vivido miraggio che le persone riescono a tirare aventi e a invecchiare... nella speranza che vacanze come quelle possano ripetersi ogni anno.
Tsugumi è un romanzo che parla di questo. Di un'intensa estate di un gruppo di ragazzi che non tornerà mai più. Del mare e del primo amore. Mettendo da parte le crudeltà del mondo reale ho semplicemente raccontato un pallido sogno.
Uno di quelli che tutti noi facciamo da piccoli.
[Postscriptum per l'edizione italiana]
Ogni anno vado in vacanza con la mia famiglia sulla costa occidentale della penisola di Izu. Andiamo sempre nello stesso posto, nello stesso albergo, ormai da più di dieci anni, tanto che per me è un po' come essere a casa. Lì non succede mai niente di speciale, e io trascorro le mie estati nella noia. [Dal postscriptum]