Ascolta, figlio mio, gli insegnamenti del maestro e apri docilmente il tuo cuore; accogli volentieri i consigli ispirati dal suo amore paterno e mettili in pratica con impegno, in modo che tu possa tornare attraverso la solerzia dell'obbedienza a Colui dal quale ti sei allontanato per l'ignavia della disobbedienza.
L'Italia è un paese in cui riesco ad essere me stessa e a diventare contemporaneamente una persona dalle mille facce. Paese che accogli tutto, che aiuti la bellezza degli esseri umani a fiorire, fantastica Italia.
[Tratta da un'intervista a LibriAlice del 27 febbraio 1998]
L'accoglienza a Milano fu molto positiva. Allora la città era estremamente viva e vitale, con un'impronta europea e internazionale. È qui che cominciai a frequentare artisti e uomini di cultura (oltre a Fontana, Baj, Dangelo, Milani, Sanesi, Mulas...) e ad avere l'appoggio dei poeti e degli scrittori. Molto importante è stata la conoscenza con Fernanda Pivano e Ettore Sottsass: in casa loro ho avuto i primi incontri con gli americani.
L'immigrazione è una realtà. Occorre saper coniugare insieme quel principio dell'accoglienza che ha sempre innervato l' anima profonda del nostro Paese con un altro principio, non meno necessario, quella della legalità, di cui tutti si avverte la necessità per la convivenza sociale.
A Firenze ho ricevuto un'accoglienza fantastica, un affetto eccezionale. Quanto allo stipendio più basso, in effetti c'è stato un cambiamento anche a livello economico, ma ne valeva la pena.