[Rispondendo alle dichiarazioni di John Elkann che aveva criticato l'atteggiamento del Napoli del dopopartita] Dico questo per rispondere a chi non guarda il proprio orto e guarda in casa di altri. Mi sarebbe piaciuto vedere come avrebbe reagito chi ha parlato se avesse subìto tutto quello che abbiamo subìto noi. E poi da che pulpito... La Juve non è quella società che sostiene di aver vinto 30 scudetti quando più sentenze dicono che sono 28? Farebbero meglio a stare zitti.
L'ironia è non prendersi sul serio, dire luoghi comuni con l'aria di aver detto una cosa nuova. È uno strumento sottile e difficilissimo. Potrebbe essere un esempio quando Gianni Agnelli venne a sapere che un pentito delle B.R. era tifoso della juventus e disse: "certamente di questo non avrà niente a che pentirsi." Ecco questa è l'ironia una forma molto avanzata di umorismo.
Il fenomeno dei giornalisti tifosi è troppo patetico perché io vi ammorbi con la mia opinione sulla controversa Terza Stella della Juventus. Mi limito ad un'osservazione strettamente tecnica. Inoppugnabile. La Juventus ha tutto il diritto di sentirsi vittima di una sentenza sbagliata e cucirsi sulla maglia la terza stella. Ma un secondo dopo la Figc dovrebbe dichiararsi sciolta, perché il suo operato e quello della giustizia sportiva sono ritenuti carta straccia, e giudicati nulli, da una delle società più autorevoli e note del calcio italiano. Terze vie non ce ne sono, persino in un Paese di ipocrisie e di pateracchi. Perché attribuirsi due scudetti revocati per frode sportiva non è solo un gesto di 'orgoglio ritrovato' come pensa abbastanza puerilmente Andrea Agnelli. È a tutti gli effetti, un gesto che sconquassa dalle fondamenta le istituzioni del calcio, le sconfessa, le rifiuta. È un durissimo chiamarsi fuori dal mondo in cui si opera e dalle sue regole. Nella vita, ovviamente, ci si può anche ribellare. Quello che non si può fare è credere che ci si possa ribellare al modico prezzo di qualche titolo di giornale, e cavarsela temperando le polemiche con un paio di interviste diplomatiche.
Lippi disse: "Ho allenato lInter, ma mi sono sempre sentito della Juve". Fece male. Credeva fosse una cortesia nei confronti degli juventini, ma era una scortesia nei confronti degli interisti.
[Sul gol fantasma di Muntari in Milan-Juventus 1-1 del 25 febbraio 2012] Si vede che la linea di porta era troppo grossa... Diciamo che è stato un episodio simpatico, e che la mia squadra ha fatto una grande partita. Diciamo pure che, a volte, a star zitti sarebbe meglio. Io comunque mi diverto, sono toscano e le battute mi piacciono. È evidente che quell'episodio ci ha penalizzato, e che la partita è stata falsata. Sarebbe stato il 2-0 per noi. Il gol annullato a Matri? Sarebbe stato, eventualmente, il 2-1. Comunque la Juve è imbattuta, e ha dimostrato di star facendo molto bene.
Se penso che gli episodi arbitrali abbiamo condizionato il campionato? Io non parlo dei fuorigioco contro il Catania o altri, non parlo dei quattro episodi di Firenze e di tutto il resto: c'è solo un episodio che finora sta decidendo il campionato e questo episodio è il "gol non gol" di Muntari. A me spiace dirlo e gli altri possono pensare quello che vogliono ma la realtà è questa: per ora sta decidendo il campionato, poi magari la Juve finirà in testa di sei punti e non sarà più decisivo, ma per ora è così.
[Nel 2012 sul numero di campionati vinti dalla Juventus] Per me sono... 31! Perché? C'è compreso quello del campionato di serie B... L'ha vinto, no?
Frasi sulla Juventus
DiMassimiliano Allegri
[Dopo le polemiche seguite a Milan-Juventus 1-1 del 25 febbraio 2012] Da ora in avanti prima di parlare chiederò il permesso a Marotta, in carta bollata. Anzi, in carta semplice, non esageriamo.
Frasi sulla Juventus
DiMassimiliano Allegri
Il mio papà odiava il potere e, di conseguenza, gli Agnelli che, all'inizio degli anni Novanta, ne erano l'emblema. Per questo motivo quando nel 1994 sono diventato allenatore della Juventus mi sono recato al cimitero in preda ai sensi di colpa e ho pregato l'anima di mio padre, morto tre anni prima, di accettare la mia scelta.
Le 600 partite di Del Piero sono una cosa fantastica: è un grande professionista che ha dato grande amore al calcio, nell'epoca degli iper-professionisti. Lui è un vero esempio di calcio con l'anima, dopo quello che ha passato con la Juventus. Ed è un esempio vero e importante.
La Juventus è un po' nel mio DNA, quindi la conosco bene. È come un drago a sette teste, gliene tagli una ma ne spunta sempre un'altra. Non molla mai, e la sua forza è nell'ambiente: il Piemonte è ancora un'isola felice, senza le tensioni di Milano e Roma, e i giocatori possono prepararsi al meglio.
Gianni Agnelli era un grande esteta del calcio, voleva vincere, ma prima di tutto amava i grandi giocatori, che fossero della Juve o avversari: da Hamrin a Baggio, passando per Sivori, Platini e Maradona [...] Era capace di valutare le persone, e non solo i calciatori, con incredibile sintesi e perspicacia.
Frasi sulla Juventus
DiGiovanni Trapattoni
Buscetta ha detto di essere ossessivamente un tifoso della Juventus? Se lo incontrate ditegli che è la sola cosa di cui non potrà pentirsi.
[Prima della finale della UEFA Champions League 1995-1996 tra la Juventus e l'Ajax] Se loro sono una squadra di pittori fiamminghi, noi saremo dei piemontesi tosti.
Frasi sul Piemonte e sui piemontesiFrasi sulla Juventus
DiGianni Agnelli
[...] Perché la Juventus, dopo già un secolo di storia, è diventata una leggenda. Una leggenda che è sorta in un liceo di Torino e che ha finito per conquistare nove, dieci milioni di tifosi in Italia e, certo, altrettanti all'estero con un nome, una maglia e dei colori conosciuti in tutto il mondo.
[Il giorno dopo la finale di Coppa dei Campioni 1982-1983: Amburgo-Juventus 1-0] Non è successo niente, questi tedeschi ci hanno insegnato a leggere e a scrivere.
Nei momenti difficili, c'è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, e questo è il motivo per cui la Juventus ha vinto anche oggi.
Frasi sulla Juventus
DiGianni Agnelli
La Juventus rappresenta, per chi ama la Juventus, una passione, uno svago... e qualche cosa la domenica. Noi abbiamo cercato di dare a loro il migliore spettacolo possibile e anche molte soddisfazioni.
È abitudine della Juventus dire e credere che quando le cose vanno bene il merito è dei giocatori, quando vanno meno bene la responsabilità è della società.
Frasi sulla Juventus
DiGianni Agnelli
Nei momenti difficili di una partita, c'è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, a quella capacità di non arrendersi mai. E questo è il motivo per cui la Juventus vince anche quando non te l'aspetti.
[Parlando della Juventus] Possono cambiare gli uomini, possono cambiare i dirigenti, però quello che ha di forte questa società sono i giocatori cui è stata tramandata una voglia di vincere, di primeggiare, che non è pari in nessuna altra squadra.