Vieni dunque, infelice, a queste selve; | Fuggi l'empie città, fuggi i lucenti | D'oro palagi, tane di serpenti, | E di perfide belve.
[da Invito d'un solitario a un cittadino]
Pace, pace una volta al mio tormento, | Stanco di più patir, dai suoi legami | Fugge il mio spirto, e si dilegua al vento.
Frasi sulla fuga
DiVincenzo Monti
È una vita che vivo da clandestino. Un artista vive sempre in fuga, ma non in fuga da se stesso o dalla realtà, vive in fuga dai posti di blocco del conservatorismo, dall'omologazione, dall'ipocrisia. L'artista è l'unico che racconta le cose senza strumentalizzarle perché non ne ha bisogno. Ed è in fuga da tutte queste forze che lo vogliono bloccare, far star zitto.
Fuggire là, fuggire! Io sento uccelli ebbri | D'esistere tra cieli ed ignorate spume. (da Brezza Marina)
O notti! né il chiarore deserto del mio lume | Sulla pagina vuota che il candore difende, | Riterrà questo cuore che al mare si protende. (da Brezza Marina)
Titiro, tu riposando alla cupola vasta di un faggio, | mediti un canto silvestre sulla sampogna leggera; | noi lasciamo i confini, lasciamo le dolci campagne, | noi fuggiamo la patria.
Anche la gioia che dà la presenza dell'uomo amato si prova meglio in solitudine. Se quella presenza fosse ininterrotta, in fondo sarebbe presente solo nel suo incessante fuggire. Trattenere quella presenza è possibile solo nei momenti di solitudine.
Il falcone non potendo sopportare con pazienza il nascondere che fa lanitra fuggendosele dinnanzi e entrando sotto acqua, volle come quella sotto acqua seguitare, e, bagnatosi le penne, rimase in essa acqua, e lanitra, levatasi in aria, schernia il falcone che annegava.
E questo omo ha una somma pazzia, cioè che sempre stenta per non istentare, e la vita se li fugge sotto speranza di godere i beni con somma fatica acquistati.