La poesia è distacco, lontananza, assenza, separatezza, malattia, delirio, suono, e soprattutto, urgenza, vita, sofferenza. È l'abisso che scinde orale e scritto.
Quando suono quella particolare nota - se la suono correttamente - io sono importante quanto Jimi Hendrix, Eric Clapton, o altri. Poiché quando ho suonato quella nota, vibra il cordone ombelicale di ognuno di coloro che ascolta.
Proviamo a sentire il suono soave di un battito d'ali, e impareremo a parlare con gli Angeli, a sentire che ogni cosa in sé è perfetta, e che il bene e il male coesistono in ognuno di noi... dalla nostra, abbiamo il libero arbitrio che può, se utilizzato con saggezza, portarci in alto e far si che tutto ciò che desideriamo davvero possa, attraverso un intreccio di energie, diventare realtà.
Ho letto che gli antichi una volta prodotto un suono erano soliti modularlo, alzando e abbassando il tono senza allontanarsi dalle regole dell'armonia. Così deve fare l'artista che lavora ad un nudo.
Il dialogo dovrebbe essere semplicemente un suono fra gli altri, solo qualcosa che esce dalla bocca delle persone, i cui occhi raccontano la storia per mezzo di espressioni visive.
Se lo guardi non te ne accorgi: di quanto rumore faccia. Ma nel buio... Tutto quell'infinito diventa solo fragore, muro di suono, urlo assillante e cieco. Non lo spegni, il mare, quando brucia nella notte.
Gli erano entrate negli occhi, quelle due immagini, come l'istantanea percezione di una felicità assoluta e incondizionata. Se le sarebbe portate dietro per sempre. Perché è così che ti frega, la vita. Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono che poi non te lo togli più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quand'è troppo tardi. E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. Alla deriva.
Frasi sul suono
DiAlessandro Baricco
Crepita, la vita, brucia istanti feroci e negli occhi di chi passa anche solo a venti metri da lì non è che un'immagine come un'altra, senza suono e senza storia.