"E se tu sei il fuoco raffreddati un poco | le tue mani ora avranno da tenere qualcosa" | e tacendo gli si arrampicò dentro | ad offrirgli il suo modo migliore di essere sposa.
Evviva! Fuoco, che fai giorno della notte, | un giorno di festa, nella città di Argo! | Evviva, Evviva! | A chiamare, corro, a chiamare Clitennestra, | perché si metta a gridare, alzandosi dal letto, | rispondendo a quel fuoco, con grida di gioia! | Troia è vinta, lo dice quel segnale di fuoco! | Io per primo aprirò,ballando, la festa! | Il dado gettato dal mio sovrano ha vinto la sorte, | e il mio lavoro sarà compensato mille volte! | Che io possa, come rientrerà il mio sovrano, | con la mia mano toccare la sua amata mano... | Ma sarò muto, su tutto il resto, come una tomba... | Che parlino questi muri, se possono: loro | la sanno la verità! Io, per chi sa, | parlo, per chi non sa, ho dimenticato.
Tutte le cose sono uno scambio del fuoco, e il fuoco uno scambio di tutte le cose, come le merci sono uno scambio dell'oro e l'oro uno scambio delle merci.
Il dio è giorno notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame, e muta come il fuoco, quando si mescola ai profumi e prende nome dall'aroma di ognuno di essi.
C'era una volta... Un re! diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno. Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d'inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze.
Può essere che un uomo sia aggressivo perché non è passato attraverso il pericolo, come me. Io posso permettermi di prendere le cose con calma perché sono passato attraverso il fuoco. Non è lontano dal fuoco che puoi trovare la calma, ma dentro ad esso.
L'artista deve creare una scintilla prima di poter accendere il fuoco e prima che l'arte nasca; l'artista deve essere pronto ad essere consumato dal fuoco della propria creazione.
Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti.