Devo molto | a quelli che non amo. | Il sollievo con cui accetto | che siano più vicini a un altro. | La gioia di non essere io | il lupo dei loro agnelli. | Mi sento in pace con loro | e in libertà con loro, | e questo l'amore non può darlo, | né riesce a toglierlo.
Andavo via per valli brulle Zufolando giulivi ritornelli, Su una nuvola vidi un bimbo Che mi disse ridendo: "Zufola un'aria dell'Agnello..." La zufolai tutto gaio. "Zufolaro, di nuovo..."; Ripresi e nell'udirla pianse.
Per valli selvagge zufolavo, dolci canzoni allegramente zufolavo quando su una nuvola vidi un bambino che ridendo mi disse così: "Suona una canzone sull'Agnello"; con entusiasmo felice suonai. «Zufolaro, suonala ancora;» così feci, e ascoltando lui pianse.
Il fenomeno dei giornalisti tifosi è troppo patetico perché io vi ammorbi con la mia opinione sulla controversa Terza Stella della Juventus. Mi limito ad un'osservazione strettamente tecnica. Inoppugnabile. La Juventus ha tutto il diritto di sentirsi vittima di una sentenza sbagliata e cucirsi sulla maglia la terza stella. Ma un secondo dopo la Figc dovrebbe dichiararsi sciolta, perché il suo operato e quello della giustizia sportiva sono ritenuti carta straccia, e giudicati nulli, da una delle società più autorevoli e note del calcio italiano. Terze vie non ce ne sono, persino in un Paese di ipocrisie e di pateracchi. Perché attribuirsi due scudetti revocati per frode sportiva non è solo un gesto di 'orgoglio ritrovato' come pensa abbastanza puerilmente Andrea Agnelli. È a tutti gli effetti, un gesto che sconquassa dalle fondamenta le istituzioni del calcio, le sconfessa, le rifiuta. È un durissimo chiamarsi fuori dal mondo in cui si opera e dalle sue regole. Nella vita, ovviamente, ci si può anche ribellare. Quello che non si può fare è credere che ci si possa ribellare al modico prezzo di qualche titolo di giornale, e cavarsela temperando le polemiche con un paio di interviste diplomatiche.
Quello che identifichiamo come la nostra sensibilità è solo la più alta evoluzione del terrore di un agnello al suo sacrificio. Soffriamo per nulla. Il nostro desiderio di morte è la nostra sola vera tragedia.
Se muori mentre nessuno sta guardando, allora le tue qualifiche diminuiscono e sei dimenticato. Ma se ti uccidono nelle loro TV sei un martire e un agnello di Dio.
[da Lamb of God]
A Paolo Codagnello
Benché da te me senta incitato a non tacere in queste quello che io in altre mie, quali da Firenze a te scrissi, lettere, solo per non dare occasione a chi forse così volessi me esser qui riputato mordace e maldicente, però volentieri tacea, pure a me, a cui tuoi detti e fatti sempre piacquono, le tue ultime brevissime lettere furono non ingioconde.
Caro Biagi, non faccia il martire, ci risparmi la solita sceneggiata [...]. Lei ha fatto campagna elettorale con i quattrini di tutti, anche degli elettori del centrodestra [...]. Quando si sparge l'incenso conformista lei è sempre il primo. Spostare Il Fatto in un altro orario non sarà come violare una vergine o sgozzare un agnello sull'altare dell'informazione. (dalla lettera aperta a Enzo Biagi su Panorama, 1° febbraio 2002)
Eco degli Angeli che cantano Exultasti
Nasce il silenzio da molte quiete
Così la luce delle stelle si tesse in corde
Con cui le Potenze di pace fanno dolce armonia.
Rallegrati, o Terra, il tuo Signore
Ha scelto il suo santo luogo di riposo.
Ecco, il segno alato
Si libra sopra quella crisalide santa.
Linvisibile Spirito della Stella risponde loro:
Inchinatevi nel vostro canto, potenze benigne.
Prostratevi sui vostri archi di avorio e oro!
Ciò che conoscete solo indistintamente è stato fatto
Su nelle corti luminose e azzurre vie:
Inchinatevi nella vostra lode;
Perché se il vostro sottile pensiero
Non vede che in parte la sorgente di misteri
Pure nei vostri canti, siete ordinati di cantare:
Gloria! Gloria in excelsis
Pax in terra nunc natast.
Angeli, che proseguono con il loro canto:
Pastori e re, con agnelli e incenso
Andate ed espiate lignoranza dellumanità:
Con la vostra mirra rossa fate sapore dolce.
Ecco, che il figlio di Dio diventa lelemosiniere di Dio.
Date questo poco
Prima che egli vi dia tutto.
[Su John Elkann] Lo tengano a casa sua, lo tengano un po' a riposo, vada a sciare è una vergogna che uno degli Agnelli dica che oggi in Italia per i giovani il lavoro c'è. Dovremmo fare un referendum e chiederci se li vogliamo ancora in Italia.
[L'Espresso.it, 15 febbraio 2014]
In campagna elettorale Agnelli difese Berlusconi dai giornali stranieri: "Devono smetterla di trattarci come una Repubblica delle banane". Aveva ragione: bisognava aspettare che il voto lo certificasse. Adesso possiamo dirlo: siamo una Repubblica delle banane.
Per quanto riguarda le zone libere da armamenti nucleari, si sa, quando il leone giace con l'agnello, e non si ha bisogno di un agnello ogni giorno per soddisfare il leone, allora potremmo avere questo tipo di trasformazione in Medio Oriente.
[Su Andrea Agnelli] Quando viene a Vinovo è come l'allenatore, chiede di vincere come la Juve, storicamente, è abituata a fare, dando il meglio per questa maglia.
Oggi ho telefonato all'Agnelli e gli ho detto: "Il mio posto di lavoro non si tocca..." Lui m'ha risposto: "E chi lo tocca? Anzi mi fa schifo solo a guardarlo."