Uno spirito camaleontico. Non lo faccio per interesse: solo per adattarmi al lavoro che mi è richiesto. Però alle linee fondamentali della mia morale, che sono la lealtà e la franchezza, non ho mai derogato. Mi dicono: ma tu eri segretario provinciale dei giovani socialisti e sei diventato anticraxiano. Per forza, mi sono accorto che il Psi s'era chiuso in una torre d'avorio e tutti rubavano. Mi dicono: poi sei diventato leghista. In quel momento era giusto esserlo, oggi vedo che Umberto Bossi difende le Province e allora lo sono molto meno. Mi dicono: adesso come mai sei berlusconiano? Non è che sono berlusconiano, ma se non faccio il tifo per Berlusconi per chi dovrei farlo? Per Bersani? Per Veltroni? In politica non puoi combinare nulla, ha ragione il Cavaliere. Qualunque cosa tu faccia, scontenti sempre qualcuno e perdi consensi. Ti ritrovi contro l'opposizione, i sindacati, il presidente della Repubblica, la Corte costituzionale. Insomma, non riesci a muoverti. Parte una legge viola e torna indietro bianconera: obiezioni, compromessi, limature. La Prima repubblica mi faceva schifo, speravo che la Seconda fosse migliore. Adesso mi rendo conto che non lo è.
Do quest'impressione, di non essere affidabile. È quello che ripete sempre anche Silvio Berlusconi: "Bisogna stare attenti, perché a questo qui non si può dire niente, si offende. Se gli girano le balle, va a casa e fa un altro giornale".
Frasi su Berlusconi
DiVittorio Feltri
Non sono io ad essere berlusconiano ma Berlusconi ad essere feltriano.
Frasi su Berlusconi
DiVittorio Feltri
Che Berlusconi sia o no un venditore di carabattole, lo verificheremo alla fine della legislatura. Alla lunga illusionismo o mistica che siano, non tengono alla prova della realtà.
[Dopo la caduta del regime sovietico] i comunisti [italiani] con una mossa trasformistica si sono ripresentati sul mercato elettorale con la bottega ripittata e una nuova insegna, però vendendo la solita merce putrida in confezione liberale. [...] hanno profittato di Mani Pulite e affini per allearsi con le toghe rosse e sgominare gli avversari. [...] Risultato: la DC in galera e il vecchio PCI restaurato al governo. Questa è l'anomalia italiana, altro che Berlusconi e la sua banda di dilettanti.
A Montanelli invidio tutto tranne che il Giornale. In fondo l'Indipendente continua a guadagnar copie, non c'è motivo perché io lo debba lasciare... Io a il Giornale? Ma che cretinata. Berlusconi non m'ha offerto neppure un posto da correttore di bozze. M'incazzo all'idea che io, proprio io, sembro voler fare la forca a Montanelli. Io qui a l'Indipendente, mi diverto, guadagno copie, faccio il padrone e il politico. Mi spiegate perché devo fare certe cavolate? A carico di Montanelli, poi...
La televisione di Stato è carismatica per eccellenza: il pubblico e i giornali rimangono sconvolti e affascinati da quello che avviene sulle tre reti nazionali, mentre da Berlusconi può avvenire qualsiasi cosa. Se Baudo sulla Rete Uno parla male del suo presidente, entra in crisi il sistema politico nazionale, ma Baudo da Berlusconi potrebbe bestemmiare in prima serata, e protesterebbe al massimo il prevosto della parrocchia all'angolo.
Ci sono due cose da dire su Berlusconi. La prima è che quando ero primo ministro e lui presidente del Consiglio italiano è stato un buon amico del mio Paese, e quando ha detto che avrebbe fatto qualcosa per noi la sua parola l'ha mantenuta. Quando si è in politica a livello internazionale, ci si preoccupa meno se il politico è di destra o di sinistra, ci si preoccupa se quel politico può cooperare con te come tu vorresti. La seconda cosa che non dovrei dire come uomo politico è che la politica può essere molto noiosa; le riunioni, i discorsi, a volte i politici possono essere noiosi. Silvio non è stato mai noioso. Diciamo che ha divertito le nostre riunioni. In politica va sempre bene avere un po' di senso dell'umorismo.
Nella mia famiglia regna il mito di Berlusconi: nel momento in cui me lo sono trovato così vicino, mi sono proposta, come giovane laureanda che aveva voglia di imparare a fare politica.
Noi ci battiamo per il bene di tutti, anche per quello di Silvio Berlusconi: perché un vecchio di 73 anni si deve rilassare... non deve vivere con l'angoscia del sudore che gli scioglie il fard.
In Italia non c'è più opinione pubblica. Non parlo dell'opposizione, ma di qualcosa o qualcuno trasversale ai partiti, che comunque si riconosca in comuni valori democratici. E che, come succede in altri paesi, dovrebbe "punire" - mettiamoci le virgolette, per carità - un capo del governo che non ha senso dello Stato, che non va alle celebrazioni del 25 aprile, che aggredisce la magistratura, che ha come braccio destro un condannato per corruzione e come braccio sinistro un condannato per concorso in associazione mafiosa. E invece passano concetti come "agli italiani non interessa il conflitto di interessi, visto che hanno fatto vincere Berlusconi". Sì, ma interessa alla democrazia... La maggioranza delle persone, e non solo a destra, ormai considera normale che un uomo abbia il monopolio della tv, faccia politica e sia anche capo del governo. La sua vittoria è questa: ormai la bassa qualità della democrazia italiana è considerata un fatto normale, marginale.
Va sfatato il mito del Berlusconi grande comunicatore, cosa che può essere chiunque con tre televisioni.
Frasi su Berlusconi
DiNanni Moretti
Berlusconi aveva detto che il voto degli italiani allestero non aveva senso perché gli italiani allestero non pagano le tasse. Togliamo il voto agli evasori, visto che non pagano le tasse? Togliamo il voto ai barboni e ai poveri? Gli italiani allestero non pagano le tasse ma creano un indotto a favore dellItalia di 200 mila miliardi di lire. 60 milioni di cittadini di origine italiana mangiano prodotti italiani, io ho fatto unassociazione di imprenditori italiani nel mondo con una banca dati di 15 mila aderenti. Il direttivo è fatto da 32 persone che fatturano otto miliardi di euro. Sono un impero economico.
Il berlusconismo riassume così perfettamente ciò che le persone di sinistra non sopportano (ricchezza offensiva, ignoranza del limite, spregio per la cultura, clericalismo in campo etico e classismo anticristiano in campo sociale, più il resto che non sono spiccioli) da rendere ovvia la speranza che prima o poi questo momento deprimente e pericoloso della storia italiana finisca.
Cè una parte di sinistra che mi detesta e si lamenta di una mia presunta lontananza dai valori dei padri. Vedremo se è più di sinistra piangere sulle questione teoriche della classe operaia o ragionare concretamente su come pulire questa città, creare opportunità di lavoro per i giovani, per la casa, per il recupero di alcune zone degradate, per la creazione di 500 posti di lavoro nel settore culturale... Slogan berlusconiano? La gente però capisce.
Io apprezzo il Cavaliere [Berlusconi] per la sua tenacia. E per la sua incredibile, incredibile, capacità quando parla dei problemi italiani, di far dimenticare il lunghissimo tempo che ha passato e passa a Palazzo Chigi.
[Al presidente Berlusconi] "Lei ci prova con tutti", gli ho detto. La sua concezione della politica mi fa parafrasare una pubblicità: "Ci sono cose che non si possono comprare. Per tutto il resto cè Berlusconi".
Mi accusano di aver intercettato voti di destra. Vorrei svelare un segreto: alle ultime elezioni abbiamo perso! O troviamo qualcuno che a livello nazionale prenda quei voti border line oppure non vinceremo mai. Ricordo anche che quelli là, che una volta scelgono Prodi, unaltra Berlusconi, sono sempre cittadini italiani.
Dobbiamo liberarci dalla scimmia Berlusconi che è sulla nostra spalla, incombente e condizionante. Dobbiamo dimostrare che siamo per il merito, per le capacità individuali. Che non siamo contro la piccola e media impresa o le partite Iva. Arriviamo al governo e cosa scrive Rifondazione sul suo manifesto: "Anche i ricchi piangano". Anche i ricchi piangano? Il tema della sinistra, deve essere anche i poveri sorridano. È come se avessimo rinunciato a essere il partito delle opportunità.
Si poteva fare di più, fare meglio? Si può sempre fare di più e meglio. Ma quanto sia difficile governare questo Paese credo labbiano capito tutti.
[Corriere.it, aprile 2014 - sugli anni di governo di Silvio Berlusconi]
Mio padre ha subito in ventanni una persecuzione giudiziaria senza precedenti, è stato il bersaglio di organi di informazione che dividevano con un gruppo di toghe ideologie, interessi, obiettivi. La presunzione di colpevolezza ha sostituito quella dinnocenza, lincertezza del diritto ha stravolto i principi giuridici. E si è arrivati persino a celebrare processi su reati confezionati su misura.
[Corriere.it, aprile 2014]
Troppa gente si affanna a commentare quel che mio padre dice e a interpretarlo come più le conviene. Bisognerebbe smetterla una volta per tutte con le strumentalizzazioni.
[Aprile 2014]
Frasi su Berlusconi
DiMarina Berlusconi
Purtroppo linformazione è diventata questo, un megafono del potere politico ed economico: due poteri che controllano impunemente giornali e televisioni con un conformismo addirittura peggiore di quando cera Berlusconi; almeno lì, da sinistra, per il gioco delle parti, qualcuno diceva qualcosa. Adesso che cè la grande ammucchiata, che mette tutti daccordo, praticamente non si muove più foglia.