Mercurio: annunziatore della festa | Silenzio. Udite. È fu già un pastore | Figluol d'Apollo, chiamato Aristeo. | Costui amò con sì sfrenato ardore | Euridice, che moglie fu di Orfeo, | che sequendola un giorno per amore | fu cagion del suo caso acerbo e reo: | perché, fuggendo lei vicina all'acque, | una biscia la punse; e morta giacque. | Orfeo cantando all'Inferno la tolse, | ma non poté servar la legge data, | ché 'l poverel tra via drieto si volse | sì che di nuovo ella gli fu rubata: | però ma' più amar donna non volse, | e dalle donne gli fu morte data. | Seguita un pastore schiavone | State tenta, bragata! Bono argurio, | ché di cievol in terra vien Marcurio.