La chitarra va amata come forme, se non ami questo lascia perdere. È come una donna, già il nome è al femminile. La chitarra non è il mandolino, il basso, il clavicembalo, il pianoforte, il trombone: è la chitarra. E poi, guarda caso, ha un buco in mezzo. La chitarra ti prende perché è avvolgente, è calda e poi è comoda. Te la porti al mare, in montagna, in macchina: prova a rimorchiare al mare con un pianoforte, portatelo sulla spiaggia. Voglio vedere come cazzo fai.
Signore è stata una svista abbi un occhio di riguardo per il tuo chitarrista.
Frasi sulle chitarre
DiIvan Graziani
Se un giorno non dovessi suonare più mi metterei a incartare caramelle. Sono uno specialista. Ma io non smetterò. Un vero chitarrista muore, deve morire sul palco.
Non sono uno dei tanti che sa suonare la chitarra. So scrivere un pò. Non credo di saper fare nulla particolarmente bene ma credo che, in un certo senso, sia necessario che io sia esattamente così.
All'inizio della mia carriera non avrei mai immaginato che sarei stato considerato un chitarrista famoso, prima di tutto perché ho iniziato come cantante.
Frasi sulle chitarre
DiGeorge Benson
Ascolto sempre gli altri chitarristi. Mi portano a nuovi concetti e mi mostrano dove lo strumento sta andando nel futuro. Ci sono alcuni musicisti che stanno veramente creando buone atmosfere con nuove teorie. Io cerco solo di tenere il passo.
Frasi sulle chitarre
DiGeorge Benson
[A Nilla Pizzi] Ha chiamato Goffredo Mameli, dice che domani fanno una cena alla Vecchia carbonara, lui Nino Bixio e Pietro Micca. Chiede se puoi portare la chitarra.
Qualunque cosa dica è detta per intrattenere, la vita è come lirica dipende dal tenore. Se io fossi un attore sarei in un film del terrore, sono come una chitarra con il distorsore. Nella scena lascio il tratto come un trattore.
Mi ricordo che anni fa | di sfuggita dentro a un bar | ho sentito un juke-box che suonava | e nei sogni di bambino | la chitarra era una spada | e chi non ci credeva era un pirata!
Noi avevamo la chitarra ed eravamo in qualche modo costretti a socializzare. Oggi invece ci sono iphone, ipad, ipod e compagnia bella. Niente di male, per carità ma l'importante è non dimenticare che lo sport agonistico non è solo una fatica. Bisogna anche divertirsi, dentro e fuori dal campo.
Sono un pessimo chitarrista, e un pianista ancora peggiore. Se non avessi avuto vicino Edge non avrei avuto speranze. Se non ci fossero stati Larry e Adam, quelle melodie non avrebbero messo radici. Devo contare sugli altri, e lo faccio molto bene.
Sono un musicista, e la mia preoccupazione principale è la musica. Vado sui media, perché aiutano a diffondere il messaggio, ma cerco di andarci mantenendo la mia credibilità. Se vado in TV, suono dal vivo, per esempio. Cerco di essere contemporaneamente underground e commerciale, anche se le cose non vanno sempre di pari passo. So che ci sono i singoli, i videoclip, ma tutto alla fine si riduce a me, alla mia chitarra, e alle mie canzoni.
Mi sembra di ricordare che fosse un concerto di beneficenza per raccogliere soldi da destinare alle scuole. Il Papa volle conoscerci personalmente e complimentarsi con noi. In una successiva udienza privata regalai una delle mie chitarre a Giovanni Paolo II: nel momento in cui imbracciò la Gibson nera mi sarei messo a volare dalla felicità.
Chitarra di locanda che oggi suoni
jota e domani suoni petenera,
a seconda polverate corde,
chitarra di locanda delle strade,
giammai tu fosti lì è sarai poeta.
Anima sei che all'anime viandanti
dice la solitaria sua armonia...
E ascoltandoti sogna il pellegrino
d'udire un'aria del natio paese.
Io e Rino [Gaetano] ci siamo conosciuti nel 1970, non ricordo il giorno esatto, ma credo che fece la sua apparizione al Folkstudio, dove c'eravamo già noi: io, De Gregori e Giorgio Lo Cascio. Ai quali "noi", i famosi quattro ragazzi con la chitarra, si aggiunse Bassignano, però credo che Bassignano arrivò nel '71. Io facevo il tassista e quindi accompagnavo di sera questi quattro cialtroni, più gli amici che mi facevo. Gli ultimi di questi è stato Rino e quindi era anche l'ultimo che io portavo a casa. Quindi abbiamo fatto centinaia di volte la strada che lui ha fatto purtroppo da solo quella tragica mattina.