Un conto è demitizzare e un conto è demolire. Il problema è di scrivere atti di cultura per cui ogni uomo sia portato alla consapevolezza quotidiana di se stesso. E poi, creda, l'autobiografismo affrontato sul serio è uno dei pochi modi rimastici per conoscere gli altri.
Avevo tutto. Soldi, fama, auto, donne. Eppure mi sentivo infelice. Forse perché i valori a cui mi aggrappavo erano falsi. Mi tornavano in mente le biografia di Marilyn e James Dean, di tante star che al culmine della celebrità avevano trovato la morte, magari suicidandosi.
Tutta l'autobiografia è piena di bozzetti e raccontini che, staccandosene, costituirono poi, con qualche aggiunta, il volume: Goccie d'inchiostro. Alcuni sono bozzetti di bambini dove il Dossi, da un niente, sa trarre una pagina indimenticabile: come nella scenetta che s'intitola Le caramelle e che bisogna leggere piano, assaporando.
Mio padre morì quando ero troppo giovane per averne ricordo. Nel tentativo di scoprire che tipo d'uomo fosse stato, ho iniziato a leggere e a raccogliere materiale sulla sua vita. [...] Scrivere su una persona alla quale si è strettamente imparentati è un compito difficile e l'autore si espone a possibili accuse di scarsa obiettività. I biografi sono inevitabilmente condizionati dal materiale a disposizione e dagli avvenimenti e dalle conoscenze che influenzano il loro giudizio. Da parte mia, posso solo dire che ho cercato di presentare un ritratto sincero di mio padre così come lo vedo.
[Rispondendo alle dichiarazioni di Antonio Cassano del 15 novembre 2012] Leggo con stupore le dichiarazioni rilasciate oggi dal signor Cassano, a seguito delle quali mi trovo costretto a fare alcune precisazioni: in primo luogo, non ho mai proferito il termine «moralità», della quale, tra l'altro, sono molto dotato, nonostante la squalifica per omessa denuncia sulla quale ho già espresso le mie opinioni in passato. Alla domanda su come vengano effettuate le scelte dei giocatori della Juventus ho fatto riferimento all'uomo, inteso come interprete del ruolo di calciatore in maniera professionalmente ineccepibile. Vale a dire: l'impegno, il rispetto delle regole, il rispetto dei ruoli, l'attaccamento al bene comune della squadra. Mi sembra che il signor Cassano nella propria carriera abbia più volte dimostrato sul campo e fuori dal campo, vedi imitazioni di Capello al Real Madrid, o le corna mostrate all'arbitro Rosetti ed altri episodi, di non avere i requisiti richiesti dal sottoscritto. Inoltre altri aneddoti in tal senso ce li ha raccontati lui stesso nella sua biografia. Ritengo pertanto di non dover aggiungere altro, fermo restando che quando uso determinati termini, ne valuto appieno il significato letterale.
La musica è una delle mie passioni, dopo la cucina e la moto, ascolto di tutto principalmente rock. Possiedo più di mille cd, tra laltro sistemati nel salotto in diverse librerie bianche con accanto i miei libri della storia del jazz e di biografia dei big.