Le donne hanno spesso più buon senso degli uomini. Hanno meno pretese, sono meno impacciate dalle teorie, e giudicano le cose più dalla immediata e involontaria impressione, e quindi in modo più sincero e naturale. Non possono ragionare male, perché non ragionano affatto. Non pensano o parlano seguendo delle regole, e possiedono perciò in genere più eloquenza, spirito e buon senso, unendo i quali riescono in genere a governare i mariti. Il loro stile, quando scrivono alle loro amiche (e non per i librai), è migliore di quello di molti scrittori.
Or son pur solo, e in queste selve amiche | Non v'è chi ascolti i mici lugubri accenti | Altro che i tronchi delle piante antiche. | Flebile fra le tetre ombre dolenti | Regna il silenzio, e a lagrimar m'invoglia | Sotto del cupo mormorio de' venti. | Qui dunque posso piangere a mia voglia; | Qui posso lamentarmi, e alla fedele | Foresta confidar l'alta mia doglia. | Donde prima degg'io, Ninfa crudele, | II tuo sdegno accusar? donde fia mai | Ch'io cominci le mie giuste querele?
Dolce de' mali obblio, dolce dell'alma | Conforto, se le cure egre talvolta | Van de' pensieri a intorbidar la calma, | O cara Solitudine, una volta | A sollevar deh! vieni i miei tormenti | Tutta nel velo della notte avvolta. | Te chiamano le amiche ombre dolenti | Di questa selva, e i placidi sospiri | Tra fronda e fronda de' nascosti venti.
Amiche, se avete un amico vicino, che vi dice che vi vuole bene, che non prova per voi il minimo afflato sessuale, vuole dire soltanto due cose: o siete veramente delle cesse o vuole farsi vostro fratello.
E pensavo dondolato dal vagone, cara amica il tempo prende, il tempo dà. Noi corriamo sempre in una direzione ma qual sia e che senso abbia chi lo sa? Restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento, le luci nel buio di case intraviste da un treno. Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa, e il cuore di simboli pieno.
Giove signor di chi pregando viene, | or con benigno ciglio | riguardi noi, dalle minute arene | qua del Nilo approdanti. La divina | terra a'Sirii vicina, | non dannate ad esiglio | per cruento delitto | lasciammo, no; ma per fuggir le sozze | de'congiunti con noi figli d'Egitto | abbominande nozze. | Danao di noi padre, consiglio, e duce, | ben librando trascelse infra due mali | il più decoro a sopportar: per l'onda | del mar fuggirsen ratto, | e al suol d'Argo arrivar, donde i natali | nostra schiatta deduce, | poi che in grembo all'Argiva Io furibonda | originò dal tatto | e dall'aura di Giove. A quali or noi | più venir ne potremmo amiche prode, | in man l'ulivo in lane bende avvolto?
Una mia amica ha avuto un figlio per vie naturali a 47 anni. Certo, le statistiche dei medici dicono che è difficile, però mi guardo intorno e vedo sempre più persone che sfidano l'età, ottenendo risultati prima inimmaginabili.