Ho la sensazione che i paesaggi e gli orizzonti sconfinati dell'Africa, insieme agli avvenimenti che hanno avuto luogo in questo continente secoli fa, mi aiutino a esprimere appieno l'amore e l'entusiasmo che provo per la vita e per l'avventura.
Chissà quanti, leggendo un libro di avventura, avranno provato quel tale trasporto che induce a immedesimarsi nel protagonista della vicenda, fino a ritrovarne, quasi a riviverne, le sensazioni descritte dall'autore. Ebbene, questo io l'ho provato leggendo Taipi, il primo libro di Herman Melville nato dai ricordi, lo rimarca lo stesso autore, di un'autentica avventura vissuta sullo sfondo delle isole dei mari del Sud. [Sulle orme di Melville, 1969]
Svegliarsi un mattino e rendersi conto che da vari giorni vivi su un isolotto di lave fumanti sperduto nel mar della Sonda è la premessa migliore per garantirsi l'avventura e l'emozione per la nuova giornata che sta iniziando. Questo mi capita nel dicembre 1968 mentre sto compiendo un sopralluogo su ciò che è rimasto del famoso vulcano Krakatoa, inaspettatamente esploso ottantacinque anni prima. [Krakatoa, sui resti di un cataclisma, 1968]
Frasi sull'avventura
DiWalter Bonatti
Era un freddo pomeriggio dei primi di maggio del 1965 e stava per concludersi la lunga trasvolata che da Ottawa mi portava a Whitehorse, nel centro più avanzato del Grande Nord-Ovest canadese: una terra che ancora non aveva storia ma soltanto cronache di caccia e racconti d'avventura che con il tempo si erano trasformati in miti e leggende. [Klondike: sulla via dei cercatori d'oro, 1965]
Avevo sei anni quando John Glenn andò nello spazio, ne avevo tredici quando Armstrong e Aldrin sbarcarono sulla Luna. Ricordo che mio padre mi bisbigliò, assistendo al lancio della capsula Mercury nel 1962: 'Quest'uomo porterà l'America nello spazio, la nostra nuova frontiera'. Non ho mai dimenticato la frase e la ripeto oggi a John, l'uomo del cielo e senza età, che tutti invidiamo. Fu mia madre, invece, a dirmi il 20 luglio 1969: 'Questa notte, la luna non tramonterà'. Nel living room della mamma, dove c'era una piccola tavola rotonda con caffè e dolcetti per tutti, quei giorni feci nella mia testa migliaia di allunaggi. Da allora, mi reputo un uomo delle stelle, che ama l'avventura dello spazio!
Oggi lo dicono anche le ultime ricerche sul cervello che dobbiamo uscire dai binari troppo stretti del quotidiano. Il vero antidoto è dare spazio alle novità, intraprendere nuovi progetti: far diventare la propria vita di tutti i giorni un'avventura.
L'arte non annoia mai perché ogni opera è un'avventura senza preliminari garanzie di riuscita.
Frasi sull'avventura
DiNicolás Gómez Dávila
In Corea mi sono alzato in volo per ottanta volte, e mi sparavano addosso da tutte le parti. Adesso non c'è nessuno che punti le mitragliatrici contro di me. Lo spazio è libero, e questa è un'impresa preparata e studiata, non un'avventura.
[Al padre che gli chiedeva se avesse paura]
Un'avventura è un risultato ragionevole. Due sono meglio, tre meritano di essere tramandate, e quattro... nessuno potrà mai contestare quattro avventure.
Studiavo diciannove ore al giorno, fin quando non sostenni l'ultimo esame. Non volevo assolutamente più vedere libri. Non c'era che un'unica cura che mi potesse guarire, ed era riprendere le avventure.
L'immaginazione è una vera avventura. Guàrdati dall'annotarla troppo presto perché la rendi quadrata e poco adattabile al tuo quadro. Deve restare fluida come la vita stessa che è e diviene.
L'avventura suprema è nascere. Così noi entriamo all'improvviso in una trappola splendida e allarmante. Così noi vediamo qualcosa che non abbiamo mai sognato prima. Nostro padre e nostra madre stanno acquattati in attesa e balzano su di noi, come briganti da un cespuglio. Nostro zio è una sorpresa. Nostra zia, secondo la bella espressione corrente, è come un fulmine a ciel sereno. Quando entriamo nella famiglia, con l'atto di nascita, entriamo in un mondo imprevedibile, un mondo che ha le sue strane leggi, un mondo che potrebbe fare a meno di noi, un mondo che non abbiamo creato. In altre parole, quando entriamo in una famiglia, entriamo in una favola.
Oggi ci troviamo ad assistere al più grande movimento di esseri umani sulla faccia della terra e questo movimento di miriadi di esseri umani si sposta per cercare di raggiungere il nostro continente. Siamo contemporanei di una gigantesca avventura epica, un'epopea colossale.
Un giorno a Roma vidi attaccato al muro un manifesto del Centro Sperimentale dove spiegava chi voleva diventare attore, regista o far parte del mondo del cinema. Io a quellepoca, senza esperienza, pensavo che il cinema fossero gli attori, non immaginavo cosa ci fosse dietro la macchina da presa. Feci un provino, mi misi su una sedia e mi dissero: fai finta di essere in barca e avere davanti a te una ragazza. Inventai lì per lì delle battute. Dopo un po ricevetti una lettera in cui si comunicava che ero ammesso al Centro sperimentale. Il giorno dopo partii per Roma allavventura.
Voglio essere al di fuori delle etichette. Non voglio che tutta la mia vita sia compressa in un unica parola. Una storia. Voglio trovare qualcos'altro, che non si possa conoscere, un posto che non sia sulla mappa. Una vera avventura.
Alla fine dell'avventura napoleonica, sparito quel geniale despota dalla scena che tutta occupava, e mentre i suoi vincitori s'intendevano o procuravano d'intendersi fra loro e di procedere d'accordo per dare all'Europa, mercé restaurazioni di vecchi regimi e opportuni rimaneggiamenti territoriali, uno stabile assetto che sostituisce quello fortemente tenuto per sempre precario dell'Impero della nazione francese, in tutti i popoli si accendevano speranze e si levavano richieste d'indipendenza e di libertà. E queste richieste si facevano più energiche e frementi quanto più si opponevano repulse e repressioni; e le speranze presto si ravvivavano, e i propositi si rafforzavano, attraverso le delusioni e le sconfitte.
Sono felice, e depressa coma mai prima. Mi lecco le ferite, guardandomi intorno con una sorta di antico stupore e nuova speranza. È un'avventura massacrante, come ogni film, ma appagante, come ogni film. Negli occhi, riflesse, le nuvole rarefatte degli anni Novanta: un po' di ironia, un po' di poesia, un po' d'amore, un po' di orrore.