Sono venuto qui non a tenere una conferenza su temi studiati e preparati, ma a conversare con voi di ciò che nessuno mi ha insegnato, di ciò che è sostanza e magia, di poesia.
Nel trasformare in musica cantata una poesia non esiste un'antinomia radicale. Esiste, semmai, l'esigenza formale di volgarizzare quella poesia, nel senso di modificarne il lessico interpolandolo con un linguaggio volgare, che possa raggiungere sentimento e ragione di un uditorio più vasto. Tutto ciò con l'aiuto della magia della musica, che rimane l'unico linguaggio universale che io conosca.
È fede in una magia: che un aggettivo possa giungere dove non giunse, cercando la verità, la ragione; o che un avverbio possa recuperare il segreto che si è sottratto a ogni indagine.
La magia è riuscita, e ha perso la sua qualità magica. Di tutto il resto, nulla è riuscito, e perciò tutto il resto è più interessante e importante della magia.
La magia, da quando è stata incorporata nella tecnica, è diventata così fastidiosa che non si sopporta più nemmeno di leggere di essa nella cabbala.
Frasi sulla magia
DiElias Canetti
Voglio credere alla magia di questo ardente e stupefacente universo, al significato e al potere dei simboli, al miracolo di me stesso e di tutti i mortali, alla divinità che è così vicina a noi e che tanto anela ad essere più vicina, alla sbalorditiva, dannata meraviglia del cielo che io posso vedere sopra di me e pensare sotto di me.
Il momento magico d'una poesia è sempre casuale. Nessun poeta faticherebbe tanto su questa complicata arte che è il far poesia se non sperasse in un improvviso e accidentale verificarsi di quel momento. [...] E la poesia migliore è quella in cui le parti faticate e non magiche sono più vicine, per struttura e intensità, a quei momenti di casuale magia.
[Da Sulla poesia, trasmissione radiofonica alla BBC, giugno 1946]
A me non piace pensare all'attività di un artista come a una carriera. Non ce lo vedo Vasco Rossi come il generale della musica italiana! Rimangono solo le belle canzoni, e per belle intendo quelle che hanno una magia, che esprimono un emozione che ti rimane per sempre. Le canzoni passano... le emozioni no.
Mai i miei sensi si trovano più attivi rispetto a quando si raggiunge il dolore. C'è una magia nella fatica. Provate a chiederlo a qualsiasi corridore.
Noi siciliani abbiamo pensato per troppo tempo alla Sicilia solo come a un punto di partenza. E invece dobbiamo riappropriarci della nostra terra. Come dice Sgalambro alla fine del film di Battiato, la Sicilia reca in sé una magia particolare difficile da esprimere. Bisogna viverci per capire: l'odore di mandorle amare che evoca la Macondo di Garcia Marquez, l'Etna, l'acqua del mare, l'odore di arance.
Il pubblico avverte sempre quando un artista è autentico, è sincero, e dedicato fino in fondo. Soltanto, con queste condizioni, può nascere, nell'interpretazione, la magia.
Per quel che riguarda la leggerezza non ho certo dovuto aspettare Italo Calvino per scoprirla. Prima di lui se si era sospettati, anche giustamente, di leggerezza si veniva biasimati molto: poi è arrivato Calvino e in un colpo solo l'ha redenta, come per magia.