I veri italiani sono pochissimi. La maggior parte di coloro che si fanno passare per italiani, sono in realtà piemontesi, toscani, veneti, siciliani, abruzzesi, calabresi, pugliesi e via dicendo. Appena fuori d'Italia, l'italiano torna ad essere quello che è: piemontese, toscano veneto ecc. L'italiano sarà un prodotto dell'Italia, mentre l'Italia doveva essere un prodotto degli italiani.
La Juventus è un po' nel mio DNA, quindi la conosco bene. È come un drago a sette teste, gliene tagli una ma ne spunta sempre un'altra. Non molla mai, e la sua forza è nell'ambiente: il Piemonte è ancora un'isola felice, senza le tensioni di Milano e Roma, e i giocatori possono prepararsi al meglio.
[Prima della finale della UEFA Champions League 1995-1996 tra la Juventus e l'Ajax] Se loro sono una squadra di pittori fiamminghi, noi saremo dei piemontesi tosti.
Frasi sul Piemonte e sui piemontesiFrasi sulla Juventus
[Guglielmo Pepe] Quando tu l'incontravi quante rimembranze! Portava appresso le ombre di Pagano e di Cirillo; e di Rossaroll e di Giuseppe Poerio e Alessandro Poerio: vedevi in lui tutta la nostra storia. Ohimé questa storia non è ancora finita. L'uomo della Maddalena, l'uomo di Monforte, l'uomo di Venezia ha vissuto indarno settantadue anni; ha veduto il Piemonte, ma non ha veduto ancora l'Italia.
Io sono Napolitano; nato tra voi, non ho respirato altra aria i vostri costumi sono i miei costumi, la vostra lingua la mia lingua, le vostre ambizioni le mie ambizioni. ho preferito lasciare Napoli, la mia propria casa, la mia diletta capitale per non esporla agli orrori di un bombardamento Ho creduto di buona fede che il Re di Piemonte, che si diceva mio fratello, mio amico non avrebbe rotto tutti i patti e violate tutte le leggi per invadere i miei Stati in piena pace, senza motivi né dichiarazioni di guerra Le finanze un tempo così floride sono completamente rovinate: l'Amministrazione è un caos: la sicurezza individuale non esiste Le prigioni sono piene di sospetti in vece di libertà lo stato di assedio regna nelle province la legge marziale la fucilazione istantanea per tutti quelli fra i miei sudditi che non s'inchinino alla bandiera di Sardegna E se la Provvidenza nei suoi alti disegni permetta che cada sotto i colpi del nemico straniero mi ritirerò con la coscienza sana farò i più fervidi voti per la prosperità della mia patria, per le felicità di questi Popoli che formano la più grande e più diletta parte della mia famiglia.
L'Italia del Settentrione è fatta, non vi sono più né Lombardi, né Piemontesi, né Toscani, né Romagnoli, noi siamo tutti italiani; ma vi sono ancora i Napoletani. Oh! vi è molta corruzione nel loro paese. Non è colpa loro, povera gente: sono stati così mal governati! E quel briccone di Ferdinando! No, no, un governo così corruttore non può essere più restaurato: la Provvidenza non lo permetterà. Bisogna moralizzare il paese, educar l'infanzia e la gioventù, crear sale d'asilo, collegi militari: ma non si pensi di cambiare i Napoletani ingiuriandoli. Essi mi domandano impieghi, croci, promozioni. Bisogna che lavorino, che siano onesti, ed io darò loro croci, promozioni, decorazioni; ma soprattutto non lasciar passargliene una: l'impiegato non deve nemmeno esser sospettato. Niente stato d'assedio, nessun mezzo da governo assoluto. Tutti son capaci di governare con lo stato d'assedio. Io li governerò con la libertà, e mostrerò ciò che possono fare di quel bel paese dieci anni di libertà. In venti anni saranno le provincie più ricche d'Italia. No, niente stato d'assedio: ve lo raccomando.
Perché, signora [Mélanie Waldor], abbandonare il mio Paese? Per venire in Francia a cercare una reputazione nelle lettere? Per correre dietro a un po' di rinomanza, un po' di gloria, senza poter mai raggiungere lo scopo che si propone la mia ambizione? Quale bene potrei fare all'umanità fuori del mio Paese? Quale influenza potrei esercitare a favore dei miei fratelli sventurati? ... Sono deciso, non sepererò mai la mia sorte da quella dei piemontesi. Fortunata o sfortunata, la Patria avrà tutta la mia vita, non sarò mai ad essa infedele.
[Su Videocracy] Ho visto quel film: dopo tutto ciò che è successo in estate, è già vecchio. E parte con una bufala: si imputa a Berlusconi un programma di spogliarelliste in bianco e nero di una tv piemontese, quando tutti sanno che la tv di casa Arcore è partita col colore. Citerò Gramsci: occhio a creare il demone a tutti i costi, perché poi si entra nel religioso, e se poi il demone ti sconfigge... Il fatto poi che il film finisca ringraziando Mediaset per la concessione delle immagini mi fa impazzire!