Nessuno scrittore, per quanto violente siano le sue proteste, disdegna sul serio, se gli è chiesto, di leggere un libro ancora non pubblicato; si tratta del suo pupillo e possiede ancora quel fascino che, una volta arditamente stampato e rilegato, viene completamente distrutto.
Zelig è stata la mia casa per sei anni, unesperienza fantastica, ma cè un momento in cui anche le cose più belle perdono di forza propulsiva. Credo sia il momento di volgere lo sguardo altrove, con il timore di lasciare il certo per lincerto, ma con ladrenalina senza cui questo mestiere perderebbe gran parte del suo fascino.
Ho sempre inseguito il mito della sconfitta, cercando dentro di lei la possibilità di aver vinto comunque. Da qui il valore del podio e dei suoi gradini apparentemente diversi, da qui il fascino dell'argento, da qui il valore del secondo. Arrivare secondo è un atto di coraggio, significa ammettere il proprio limite, significa avere uno stimolo eterno a correre dietro il primo. Significa essere piccolo, ma più incombente nei confronti del primo, perché gli starai sempre col fiato sul collo, e nei confronti del terzo, che se è terzo lo è perché ha il mito di arrivare primo.
Ti auguri sempre che il cinema sia una delle cose che possono restare. Essendo cresciuto con il cinema, a rischio di essere banale, per me ha sempre il suo fascino stare in una stanza buia e ascoltare e vedere qualcosa. Io spero sempre di trovare lì delle risposte e delle sicurezze.
L'idea dell'eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell'imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l'abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all'infinito! Che significato ha questo folle mito?
Il mito dell'eterno ritorno afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un'ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla. Non occorre tenerne conto, come di una guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo che non ha cambiato nulla sulla faccia della terra, benché trecentomila negri vi abbiano trovato la morte fra torture indicibili. E anche in questa guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo, cambierà qualcosa se si ripeterà innumerevoli volte nell'eterno ritorno? Si, qualcosa cambierà: diventerà un blocco che svetta e perdura, e la sua stupidità non avrà rimedio. Se la Rivoluzione francese dovesse ripetersi all'infinito, la storiografia francese sarebbe meno orgogliosa di Robespierre. Dal momento, però, che parla di qualcosa che non ritorna, gli anni di sangue si sono trasformati in semplici parole, in teorie, in discussioni, sono diventati più leggeri delle piume, non incutono paura. C'è un'enorme differenza tra un Robespierre che si è presentato una volta nella storia e un Robespierre che torna eternamente a tagliare la testa ai francesi. Diciamo quindi che l'idea di eterno ritorno indica una prospettiva nella quale le cose appaiono in maniera diversa da come noi le conosciamo: appaiono prive della circostanza attenuante della loro fugacità. Questa circostanza attenuante ci impedisce infatti di pronunciare qualsiasi verdetto. Si può condannare ciò che è effimero? La luce rossastra del tramonto illumina ogni cosa con il fascino della ghigliottina. Or non è molto, mi sono sorpreso a provare una sensazione incredibile: stavo sfogliando un libro su Hitler e mi sono commosso alla vista di alcune sue fotografie; mi ricordavano la mia infanzia; io l'ho vissuta durante la guerra; parecchi miei familiari hanno trovato la morte nei campi di concentramento hitleriani; ma che cos'era la loro morte nei campi di concentramento davanti alla fotografia di Hitler che mi ricordava un periodo scomparso della mia vita, un periodo che non sarebbe più tornato? Questa riconciliazione con Hitler tradisce la profonda perversione morale che appartiene a un mondo fondato essenzialmente sull'inesistenza del ritorno, perché in un mondo simile tutto è già perdonato e quindi tutto è cinicamente permesso.
Quando arrivano alla ribalta un bell'uomo o una bella donna, piacevoli a vedersi, tutti li proteggono. Uno che non è bello, non è affascinante, viene buttato giù.
La bellezza deve accompagnarsi a qualcosa di "peggiore" per funzionare. Se una persona è bella e basta, ma priva di fascino e di cultura, allora, in un certo senso, è brutta. Ci sono donne bellissime che non fanno mai l'amore perché nessun uomo le trova intriganti. E una donna può essere bellissima, ma se non ha neppure un difetto, cioè se non ha qualcosa di "peggiore" della sua bellezza, risulta brutta.
Strade ne ho corse tante, battuto borghi e vigneti, bevuto vini, assaporato cibi, concupito femmine e chiese, palazzi, luoghi. Mai avevo, così immediato, subìto il fascino di gente e "cose". Mai delirato sùbito per la bellezza esecrata l'idiozia.
Un uomo con una gamba di legno avanzava lungo il corridoio dell'ospedale.
Sulla trentina, basso ma di corporatura forte e atletica, indossava un completo grigio scuro e scarpe nere. Camminava a passo svelto, ma si capiva che era zoppo dalla leggera irregolarità dell'andatura: tap-tap, tap-tap. Il volto era contratto in un'espressione severa, come se stesse soffocando un'emozione profonda.
Giunto in fondo al corridoio, si fermò davanti al banco delle infermiere. "Il tenente pilota Hoare?".
L'infermiera alzò gli occhi da un registro. Era una ragazza graziosa con i capelli neri e parlava con la cadenza morbida della contea di Cork. "Lei è un parente?" chiese con un sorriso cordiale, ma il suo fascino non ebbe alcun effetto.
"Il fratello" rispose il visitatore. "Che letto?"
"L'ultimo a sinistra."
Gran professione quella dell'ingegnere! Con l'aiuto della scienza ha il fascino di trasformare un pensiero in linee di un progetto per realizzarlo poi in pietra o metallo o energia. Quindi creare lavoro e case per gli uomini elevando il tenore di vita e aggiungendone conforto.
Oh, lei ha bellezza, fascino, denaro! Perché lei possiede molto denaro, vero? Se non ne avesse, dovremmo lasciarci. Da quando lho vista, signora, ho invano cercato di stare lontano da lei, ma qualcosa in me echeggiava ininterrottamente, come un tam tam nella giungla. Cè qualcosa che vorrei chiederle, signora: mi può lavare un paio di calzini?
Quattro passi di notte, tra le "rue" del centro storico di Ascoli Piceno che formano il fitto e antichissimo reticolato cittadino e le torri medievali, simbolo del potere delle famiglie nobiliari del capoluogo piceno. Hanno un fascino incredibile. Io ci andavo da ragazzino; ora che sono diventato una celebrità non esco molto di casa.
La moda ha il fascino dell'inizio e della fine insieme, il fascino della novità e nello stesso tempo della caducità.
di riempire il tempo e la coscienza, che la prendono quasi in una corrente dove i movimenti autonomi del nuoto non sembrano neppure più necessari.
Il piccolo schermo è affascinante, immediato, coinvolge, appassiona; il suo vero difetto è la superficialità, non può approfondire, può solo innescare desideri.