Contro l'oppenioni de molti che dicono che le figure contente da linee curve e circulare perfettamente non si dà la loro quadratura, maximamente di quelle che sono portion de circuli, questo dicono al mio giuditio per la auctorità d'Aristotele che dice che quadratura circuli est scibilis, sed non scita quia est impotentia naturæ; et non potendosi dare perffettamente la quadratura del circolo, de qui argumentano essere impossibile il quadrar perfettamente le figure contente da linee curve seu circulare ut supra; pertanto io che perffettamente trovo la quadratura della figura qui depincta, zoè di quella biangula in forma di luna signata AB, dico, che se havessimo accurati indaghatori, che sì come la quadratura del circolo è impotentia de la nattura, che similmente serìa in quella de gli homeni.
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Sento i corni profondi e le trombe militari | ritmare la volata dei remi; il chiaro canto | dei curvi vogatori incatena il tumulto, || e gli Dei, sulla rupa eroica esaltati | nell'antico sorriso che la schiuma insulta | tendono a me le braccia indulgenti e scolpite. (da Elena)
Di
Paul Valéry
Per Sabina fu come se Franz avesse forzato la porta della sua intimità. [ ] Contro la sua volontà sarebbe diventata la rivale di una donna che non la interessava affatto. [ ] Tutti avrebbero osservato, da vicino o da lontano, e lei sarebbe stata obbligata a recitare davanti a tutti, invece di essere Sabina avrebbe dovuto recitare la parte di Sabina e pensare a come recitare quella parte. L'amore reso pubblico sarebbe aumentato di peso e sarebbe diventato un fardello. Solo a pensarci, Sabina si curvava sotto quel fardello.
Mia moglie Vera mi dice: «Sulle strade francesi ogni cinquanta minuti muore un uomo. Guardali, tutti questi pazzi che corrono accanto a noi. Sono gli stessi che sanno essere così straordinariamente prudenti quando sotto i loro occhi viene scippata una vecchietta. Com'è possibile che quando guidano non abbiano paura?». Che cosa rispondere ? Questo, forse: che l'uomo curvo sulla motocicletta è tutto concentrato sull'attimo presente del suo volo; egli si aggrappa a un frammento di tempo scisso dal passato come dal futuro; si è sottratto alla continuità del tempo; è fuori del tempo in altre parole, è in uno stato di estasi: in tale stato non sa niente né della sua età, né di sua moglie, né dei suoi figli, né dei suoi guai, e di conseguenza non ha paura, poiché l'origine della paura è nel futuro, e chi si è affrancato dal futuro non ha più nulla da temere.
Di
Milan Kundera
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