La letteratura insegna a varcare i limiti, ma consiste nel tracciare i limiti, senza i quali non può esistere nemmeno la tensione a superarli. [Utopia e disincanto]
L'Onu è fatta di Stati sovrani e purtroppo questo organismo troppo spesso diventa un forum di discordia, piuttosto che di consenso. È un teatro per giochi politici e per dare sfogo a tensioni piuttosto che risolvere problemi.
La tensione e la carica del pubblico prima del concerto sono una cosa sempre emozionante. Prima di iniziare faccio un po' di sollevamento pesi con la sigaretta. Poi il concerto inizia e da quel momento in poi l'unica cosa che vedo sono i miei piedi.
L'Unione Europea non si è ancora riformata nei propri meccanismi di funzionamento e non gode di un'immagine proprio brillante nei Paesi di nuovo accesso. In Polonia per le elezioni europee hanno votato circa il 30% dei cittadini. Di questo problema noi dobbiamo farci carico. Non dobbiamo dire "sono loro che non capiscono nulla". Se non funziona un meccanismo di premi/sanzioni rispetto all'integrazione tutti quelli che devono ancora entrare potrebbero decidere di starsene fuori, fare da soli, gestire la competizione attraverso svalutazioni o quant'altro e comunque evitando di avere quelle tensioni sociali che con l'adeguamento ai meccanismi dell'Unione possono causare.
È affascinante la rapidità, la leggerezza con cui s'è abbandonato il concetto di frontiera, e quindi d'identità e di responsabilità. La letteratura ha partecipato a questa rottura: smettendo l'impegno, qualsiasi tensione morale. Per paura d'essere antiquata.