All'inizio della mia carriera sono stata molto aiutata da Boncompagni, dalla sua traduzione, il suo disincanto, il suo cinismo sulla televisione. Lui diceva sempre: "Ma lo sai che noi non facciamo niente, questo è niente, e se no che facevi, lo struscio in via del Corso? In fondo non è andata male", diceva. "Fai questa cosa, hai degli orari da rispettare, cominci a capire com'è la vita, ma non ci credere mai, che è l'errore più grave che si possa fare". Ricordo che mi faceva leggere i giornali, c'era una violenza, non trovo altra parola: è drogata, è lolita, è la puttana bambina, è l'icona per i pedofili eccetera eccetera.
Ho visto le menti migliori della mia generazione, distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche, trascinarsi nelle strade, all'alba in cerca di droga rabbiosa.