Sul tavolo da lavoro ho pochi oggetti: il calamaio, la penna, alcuni fogli di carta, la mia fotografia. Che fronte spaziosa! Cosa mai diventerà questo bel giovane? Ministro, re? Guardate il taglio severo della bocca, guardate gli occhi. Oh, quegli occhi pensosi che mi fissano! Talvolta provo una viva soggezione e dico: sono proprio io? Mi do un bacio sulle mani pensando che sono proprio io quel giovane, e mi rimetto a lavorare con lena per essere degno di lui.#Frasi sulla severità
Cesare Zavattini
Tutte le citazioni di Cesare Zavattini
Il mio sogno è questo: si alza il sipario, ci sta la sedia e ci sto io.
Di Cesare Zavattini
Alatri è un vecchio paese, che ha le mura ciclopiche addirittura e io ho passato lì tre anni della mia vita estremamente interessanti, a mio modo.
Di Cesare Zavattini
Un conto è demitizzare e un conto è demolire. Il problema è di scrivere atti di cultura per cui ogni uomo sia portato alla consapevolezza quotidiana di se stesso. E poi, creda, l'autobiografismo affrontato sul serio è uno dei pochi modi rimastici per conoscere gli altri.#Frasi sulla consapevolezza#Frasi sulle biografie
Di Cesare Zavattini
Per me cultura significa creazione di vita.#Frasi sulla cultura
Di Cesare Zavattini
La mia rabbia è la rabbia dei vecchi molto più forte di quella dei giovani: voglio conoscere me nel rapporto con gli altri, perché un vecchio ha tutti i dati necessari.#Frasi sui rapporti#Frasi sulla rabbia
Di Cesare Zavattini
L'azione è la grande novità del linguaggio: "Fare ciò che si sa". L'arte, sarà tanto più libera quanto più sarà antiletteraria.#Frasi sul linguaggio#Frasi sull'arte#Frasi sull'azione#Frasi sulle novità
Di Cesare Zavattini
L'arte, io non lo so se sia eterna o provvisoria, se la forma d'arte nella quale viviamo per molti secoli ci si sia connaturata come sangue, ma so che questa carica, che noi abbiamo oggi, è una carica di comprensione della vita.
Di Cesare Zavattini
Oggi siamo scontenti del modo in cui finora abbiamo fruito di noi stessi, perché vogliamo fruirne meglio, per comprometterci sempre di più.
Di Cesare Zavattini