Vi racconto una piccola atroce storia per capire quale possa essere talvolta la posizione del potere politico dentro una vicenda mafiosa, una storia vecchia di alcuni anni fa e che oggi non avrebbe senso e che tuttavia in un certo modo interpreta tutt'oggi il senso politico della mafia. Nel paese di Camporeale, provincia di Palermo, nel cuore della Sicilia, assediato da tutta la mafia della provincia palermitana, c'era un sindaco democristiano, un democristiano onesto, di nome Pasquale Almerico, il quale essendo anche segretario comunale della DC, rifiutò la tessera di iscrizione al partito ad un patriarca mafioso, chiamato Vanni Sacco ed a tutti i suoi amici, clienti, alleati e complici. Quattrocento persone. Quattrocento tessere. Sarebbe stato un trionfo politico del partito, in una zona fino allora feudo di liberali e monarchici, ma il sindaco Almerico sapeva che quei quattrocento nuovi tesserati si sarebbero impadroniti della maggioranza ed avrebbero saccheggiato il Comune. Con un gesto di temeraria dignità, rifiutò le tessere.
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Per il rispetto che il mio mestiere di cronista deve alla verità, dirò che questi scapoli siciliani erano piuttosto brutti, fuorché uno, Antonio Magnano, che era bellissimo. Con questo non voglio però affermare che i brutti riuscissero sgraditi alle donne: al contrario molti di essi, nonostante la bassa statura, e i nasi ebraici, e l'unghia del mignolo lasciata crescere per pulire l'interno dell'orecchio, parevano legati da una grave complicità a tutto il genere femminile; si sarebbe detto che fra loro e qualunque donna ci fosse una cattiva azione compiuta insieme chissà dove e quando: non v'era sconosciuta che, al primo vederli, non sembrasse riconoscerli impallidendo e rivelarsi subito legata a loro da vecchi e inconfessabili trascorsi. Per questo, i loro successi avevano sempre un'aria esosa di riscatto, sebbene, posso giurarlo, questi uomini di venticinque e trent'anni fossero di una cortesia e una tenerezza senza pari nei riguardi dell'altro sesso. Ma sulla terra piena di misteri, il viventi più misterioso è forse l'uomo brutto.
Zambrino: Ubaldo, udisti? Ubaldo: Udii, Zambrino. Zambrino: Intendi | Quell'acerbo parlar? Ubaldo: L'intendo assai. Zambrino: Di profondi sospetti ingombra è certo | La gelosa Matilde. In altro amore | Traviato ella teme il suo Manfredi, | E complice ti crede. Ubaldo: E tu sei quello | Che tal credenza le risvegli in petto; | Queste ancóra v'aggiungi.
Frasi sulla complicità
D'Europa intanto alla Cina reina | Viaggia della Spree la trionfata | Spada, e la segue con la fronte china | La Borussa Superbia incatenata. | Densa al passar dell'arme pellegrina | Corre la gente stupefatta, e guata; | E già la fama con veloce penna | Ne pronuncia la giunta in su la Senna.
Di
Vincenzo Monti
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