Un uomo con una gamba di legno avanzava lungo il corridoio dell'ospedale. Sulla trentina, basso ma di corporatura forte e atletica, indossava un completo grigio scuro e scarpe nere. Camminava a passo svelto, ma si capiva che era zoppo dalla leggera irregolarità dell'andatura: tap-tap, tap-tap. Il volto era contratto in un'espressione severa, come se stesse soffocando un'emozione profonda. Giunto in fondo al corridoio, si fermò davanti al banco delle infermiere. "Il tenente pilota Hoare?". L'infermiera alzò gli occhi da un registro. Era una ragazza graziosa con i capelli neri e parlava con la cadenza morbida della contea di Cork. "Lei è un parente?" chiese con un sorriso cordiale, ma il suo fascino non ebbe alcun effetto. "Il fratello" rispose il visitatore. "Che letto?" "L'ultimo a sinistra."
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Vincenzo Monti
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