Scarponi, sci, racchette, montagna, neve per amanti del faidate. - RDD

Amor, tu menvesscasti con doi lumi de doi beli occhi dovio me strugo e [s]face, da bianca neve e da rosa vivace, da un bel parlar in donnessi costumi. Tal che tanto ardo, ch[e] né mar né fiumi spegnar potrian quel foco; ma non mi spiace, poiché l mio ardor tanto di ben mi face, chardendo onior più darder me consu[mi]. Quanto fu dolce el giogo e la catena de toi candidi braci al col mio vòl[ti], che, sogliendomi, io sento mortal pen[a]. Daltre cose io non dico, che fôr m[olti], ché soperchia docenza a mo[r]te men[a], e però tacio, a te i pens[e]r rivolti.

Di Raffaello Sanzio

Sono l'ultimo sulla tua strada | l'ultima primavera | l'ultima neve | l'ultima lotta per non morire.

Neve Corona Menin venne al mondo nel tempo cattivo dell'inverno. Era il giorno dell'Epifania del 1919. Nella contrada San Rocco e nel paese stavano tutti in casa perché fuori nevicava, ed era già due metri alta e tutto rimaneva sepolto da quella grande quantità di bianco. Ma non era solo la neve a tenere la gente nelle case accanto ai fuochi di carpino, c'era anche il grande freddo.

Di Mauro Corona

Scorrono gli anni, volano i mesi e i giorni. Quanta pioggia è caduta, quanta neve! Ti svegli una mattina, e pare che sia finito un altro anno, ma è soltanto un nuovo giorno, e qua e là è spuntata una nuova ruga: sulla schiena, sul soffitto, sulla guancia.

Di Marc Chagall

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