Quando dopo il Sogno, si legge Romeo e Giulietta, par di non essere usciti da quell'ambiente poetico, al quale espressamente ci richiamano Mercutio, col suo ricamo fantastico sulla Regina Mab, e, quel che è più, lo stile, le rime e la generale fisionomia della breve favola. Tutti, parlando di Romeo e Giulietta, hanno provato il bisogno di ricorrere a parole e immagini soavi e gentili; e lo Schlegel vi ha sentito "i profumi della primavera, il canto dell'usignuolo, il delicato e fresco di una rosa mo' sbocciata", e lo Hegel ha pensato allo stesso fiore: alla "molle rosa nella valle di questo mondo, spezzata dalle rudi tempeste e dall'uragano"; ed il Coleridge, di nuovo, alla "primavera coi suoi odori, i suoi fiori e la sua fugacità". Tutti lo hanno considerato come il poema dell'amor giovanile, e hanno riposto l'acme del dramma nelle due scene del colloquio d'amore attraverso il notturno giardino e della dipartita dopo la notte nuziale, nelle quali è stato scorto da taluni il rinnovarsi di forme tradizionali della poesia d'amore, l'"epitalamio" e l'"alba".
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Una descrizione esatta esclude la bizzarria, il lirismo delicato o violento. Uno stile risentito potrebbe solo toglierle precisione e ricchezza.
Poiché, dunque, è figlio di Poro e di Penìa, ad Amore è toccata la sorte seguente. In primo luogo è sempre povero e ben lontano dall'essere delicato e bello, come credono i più, anzi è duro e lercio e scalzo e senza tetto, abituato a coricarsi in terra e senza coperte, dormendo all'aperto sulle porte e per le strade e, avendo la natura di sua madre, è sempre di casa col bisogno. Per parte di padre, invece, è insidiatore dei belli e dei buoni, coraggioso, audace e teso, cacciatore terribile, sempre a tramare stratagemmi, avido di intelligenza e ingegnoso, dedito a filosofare per tutta la vita, terribile stregone, fattucchiere e sofista. E per natura non è né immortale né mortale, ma ora fiorisce e vive nello stesso giorno, quando gli va in porto, ora invece muore e poi rinasce nuovamente in virtù della natura del padre. E infatti l'oggetto dell'amore è ciò che è realmente bello, grazioso, perfetto e invidiabilmente beato, mentre l'amante ha un altro aspetto, quale quello che ho esposto.
Frasi sull'audacia
Frasi sull'avidità
Frasi sull'immortalità
Frasi sull'ingegno
Frasi sulla delicatezza
Frasi sulle porte
Di
Platone
Chi vuol goder l'aprile | nella stagion severa, | rammenti in primavera | che il verno tornerà. Per chi fedel seconda | così prudente stile, | ogni stagione abbonda | de' doni che non ha.
Frasi sul mese di aprile
Frasi sulla fedeltà e sulla infedeltà
Frasi sulla primavera
Frasi sulla prudenza
Frasi sulla severità
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