Per i primi tre anni, non ho mai avuto un allenatore. È per questo forse che ho dei colpi così poco convenzionali il rovescio a due mani, e così via. Tutti mi dicevano di smetterla di giocare in quel modo, ma io sentivo che era così che dovevo giocare. Quello che importa non è come colpisci la palla, ma se la palla passa o meno al di là della rete. E quando ci riesci, è bellissimo. Se ti inventi un colpo tutto tuo, un colpo che funziona, e se ti piace giocare così, continua a tirarlo nello stesso modo, anche se non è "classico". Non cercare di cambiarlo.
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