Nocciola: Giove mio! Santi Numi! Oh, che fastidio stare al servizio d'un padrone pazzo! Il servo potrà dar consigli d'oro sin che gli piace: se chi tiene il mestolo si vuol rompere il collo, dopo, i guai sono a mezzo! Ché il diavolo non vuole ch'abbia la signoria del proprio corpo chi ci sta dentro, ma chi l'ha comprato. Cosí vanno le cose! E adesso, poi, io me la piglio con l'ambiguo Apollo, che dal tripode d'oro oracoleggia. Non ho forse ragione? Lui che, dicono, è medico e indovino da cartello, ha rimandato il mio padrone pazzo da legare. Ché va dietro le peste d'un uomo cieco; e fa tutto il contrario di quello che dovrebbe. Perché noi che ci vediamo, li guidiamo, i ciechi. Questo si fa guidare, e vi costringe me, né risponde sillaba.
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