Frase di Paul Claudel

La rimessa di Combernon, vasto portico dai pilastri quadri a cui s'appoggiano travature a ogiva. Mucchi di paglia nell'ala destra; il resto vuoto; fili di paglia per terra; il suolo di terra battuta. Nella parete di fondo, inquadrata dal muro massiccio, un'ampia porta a due imposte, con un complesso congegno di sbarre e chiavistelli. Sulle imposte sono dipinti in modo primitivo le effigi di san Pietro e di san Paolo, l'uno con le chiavi, l'altro con la spada. Un grosso cero giallo fissato a un pilastro con un anello rischiara le immagini. Il dramma si svolge alla fine di un Medioevo convenzionale: così come i poeti del Medioevo potevano figurarsi l'Antichità. Fine della notte e prime ore del mattino. [...] Violaine: (tende ridendo verso il cavaliere le mani, con gli indici incrociati) Ferma, ferma, signor cavaliere! Giù di sella! Pietro di Craon: Violaine! (Balza a terra) Violaine: Ma bene, maestro Pietro! Così si lascia la casa, come un ladro, senza salutare garbatamente le signore? Pietro di Craon: Violaine, rientrate! È ancora notte; siamo soli qui. E non son uomo io, voi lo sapete, da fidarsene troppo.

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