I filosofi considerano le passioni che ci travagliano come vizi dei quali gli uomini cadono vittime per propria colpa; ed è per questo che hanno l'abitudine a deriderle, deplorarle, biasimarle, o (se vogliono essere considerati più devoti) di maledirle. Essi si ritengono pertanto di fare opera divina e di toccare il vertice della saggezza, quando riescono a lodare in ogni modo una natura umana che non esiste in nessun luogo e a fustigare con le parole quella che realmente esiste.
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La tenera vittima di una sfrenata ambizione, l'amabile Arturo, eccita profondissimo interesse. La pietà ch'egli inspira diverrebbe anzi troppo tormentosa nella scena ove Uberto si prepara a privarlo della vista con un ferro rovente, se l'incanto delle parole di quel garzone che commuove fino Uberto non si diffondesse sopra gli affetti che vengono in noi destati.
Frasi sulle vittime
È più arduo onorare la memoria dei senzanome che non delle grandi personalità. La costruzione storica è devota a dar memoria ai senzanome.
Tutti i vizi di tutte le età e di tutti i paesi del globo riuniti assieme, non eguaglieranno mai i peccati che provoca una sola campagna di guerra.
Di
Voltaire
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