Frase di Eschilo

Giove signor di chi pregando viene, | or con benigno ciglio | riguardi noi, dalle minute arene | qua del Nilo approdanti. La divina | terra a'Sirii vicina, | non dannate ad esiglio | per cruento delitto | lasciammo, no; ma per fuggir le sozze | de'congiunti con noi figli d'Egitto | abbominande nozze. | Danao di noi padre, consiglio, e duce, | ben librando trascelse infra due mali | il più decoro a sopportar: per l'onda | del mar fuggirsen ratto, | e al suol d'Argo arrivar, donde i natali | nostra schiatta deduce, | poi che in grembo all'Argiva Io furibonda | originò dal tatto | e dall'aura di Giove. A quali or noi | più venir ne potremmo amiche prode, | in man l'ulivo in lane bende avvolto?

Approfondimenti su Eschilo