Frase di Ken Follett

1° NOVEMBRE 1327 Gwenda aveva otto anni, ma il buio non le faceva paura. Quando aprì gli occhi non vide nulla, però non fu questo a spaventarla. Sapeva di trovarsi al priorato di Kingsbridge, nel lungo edificio di pietra chiamato ospitale, stesa a terra su un giaciglio di paglia. Accanto a lei era sdraiata la madre; dal tiepido profumo, Gwenda comprese che stava allattando il piccolo, ancora senza nome. Vicino alla mamma c'erano il papà e poi il fratello maggiore Philemon, di dodici anni. L'ospitale era affollato, e benché la bambina non riuscisse a vedere le altre famiglie coricate sul pavimento, stipate come pecore in un recinto, percepiva l'odore acre dei loro corpi caldi. All'alba sarebbe stato Ognissanti, che quell'anno cadeva di domenica e quindi era un giorno particolarmente benedetto. La sera che lo precedeva, la vigilia, era un momento pericoloso in cui gli spiriti maligni circolavano liberamente. Al pari della famiglia di Gwenda, centinaia di persone erano accorse a Kingsbridge dai villaggi vicini per trascorrere la festa entro i confini consacrati del priorato e assistere all'alba al servizio religioso. Come tutte le persone di buonsenso, Gwenda temeva gli spiriti maligni, ma ancor più la terrorizzava quel che avrebbe dovuto fare durante la funzione.

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